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giovedì 1 gennaio 2015

31.12.2014: dal Messico a Flores, Guatemala

Durante la notte, erano mezzanotte passata, e noi dormivamo già alla grande, quando è arrivato il Bus da città del Messico con turisti per pernottare qui hanno creato un gran casino che ha disturbato anche il calmo e tranquillo Ulysses che si definisce “un escandaloso comportamiento” quello che hanno avuto i suoi ospiti messicani. Diversi dei quali ancora stamattina stanno reclamando che l'acqua non è sufficientemente “caliente”. Lui si scusa gentilmente dicendo che, se tutti fanno la doccia assieme è chiaro che non può essere calda per tutti! Per noi la sveglia era alle 6 , per fare colazione alle sette e poi partire con il PickUp di Carlos fino all'incrocio di San Javier.
A sinistra una foto di Ulysses. Carlos ci svelerà poi in viaggio di essere il padre di Ulysses, il gestore della Posada de los Tulipanes.

Alla domanda perché non porta la tipica tunica bianca Lacandon ci dice che lui la porta solo per le cerimonie e quando è con i famigliari.
Poi all'incrocio di San Javier, prendiamo subito un collectivo per l'altro incrocio quello di Frontera Corazal. Da qui altro taxi, per 100 pesos per il debarcadero delle imbarcazioni (lanchias) per attraversare il fiume Usumacinta che fa da confine con il Guatemala. Prima però dobbiamo regolare alla Migration de Mexico l'uscita sul passaporto che ci costerà a sorpresa 306pesos a persona. Poi con la
lanchia attraversiamo in pochi minuti il fiume per approdare a La Tecnica su suolo Guatemalteco. Salita la scarpata della riva del fiume, che è molto basso in questa stagione, siamo sulla strada asfaltata del sonnolento paesino di La Tecnica. Fatti un centinaio di metri siamo alla stazione del bus dove ci dicono che alle 11, fra due ore parte il prossimo bus per Flores. Cambiamo al volo gli ultimi 1000 pesos in Quetzales al cambio di 0.5.
Poi ci fermiamo al “Comedor Heydi” per berci un cafè con leche e mangiarci un panino.
Sono con noi sul Bus anche due Cechi di Praga, due italiani di Palermo, due Messicani e un Argentino che deve andare all'ambasciata del suo paese in Belize per rinnovare il passaporto.

Le prime tre ore sono su strada sterrata (muy fea, come ci dice l'autista) e poi da La Union è con molto sollievo su strada asfaltata fino a Flores. Arrivati però a Santa Elena comincia piovere e va via la corrente elettrica cosi che nessun Bancomat (ne abbiamo provati 4) funziona. Per sopravvivere dovremo poi a Flores cambiare dei
dollares in Quetzales, la moneta guatemaleca che prende il nome dal variopinto uccello sacro dei Maya. Per 1US$ ci danno 7.0 Quetzales,mentre i cambio ufficiale è oggi 7.9. Il bus ci scarica poi sull'isola di Flores proprio davanti all'hotel Dona Goya, dove con i due Cechi troviamo subito un conveniente alloggio. Non avendo alternative per pagarci la cena dobbiamo cambiare 100US$ in quetzales ad un cambio abbastanza scadente. Dopo aver fatto un piccolo giro di ricognizione sulla piccola isola andiamo a cenare al ristorante Santana. Per la cena di fine d'anno ci concediamo, oltre al
buon menù con pesce per Maggie e carne asada per me, anche una bottiglia di buon vino cileno. Facciamo poi un giretto dei paraggi, fra musica ad alto volume e petardi che scoppiano qua e la, per poi rifugiarci in camera. Siamo abbastanza stanchi dai ca. 150km percorsi oggi, ma in particolare per i 70 percorsi sulla traballante strada sterrata, che mi ricordava il viaggio del 1976 in VW-Bus dal confine con il Belize fino a Rio Hondo, ben 350Km fra i buchi e il fango. Erano altri tempi e quella strada è ora interamente asfaltata e percorsa da molti Bus internazionali che dal Messico vanno fino in
Costa Rica o Panama. Intanto all'hotel mi accorgo che la connessione a Internet non funziona malgrado il tipo si dia da fare a resettare il router. Così stanchi malgrado i botti ed il casino fuori riusciamo a addormentarci velocemente, ma poi verso le quatto mi svegliano i toni bassi della battente musica del vicino ritrovo notturno e mi lasceranno dormire molto poco. Per adesso sono le 6 e mi metto a scrivere il presente testo del mio blog, mentre fuori si fa giorno e sento vari ospiti dell'hotel ad uscire per fare il tour fino a Tikal con la speranza, che si avvererà vana, di vedere il sorgere del
sole sulle piramidi Maya

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