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domenica 18 gennaio 2015

15.01.2015: da Punta Gorda a Livingston (Guatemala)

Notte con ancora con abbondanti piogge, svegliati però già alle 5 dall'abbaiare dei cani randagi, ancora prima che si attivino i galli e le galline. Non ci resta che alzarci, verificare la posta elettronica, aggiornare il blog e prepararci per la trasferta transfrontaliera di oggi. Alle otto ci spostiamo al ristorante per fare una spartana colazione a base di omelette, uova strapazzate e una serie di oleosi “fried jack”, sono nettamente i peggiori avuti finora, forse sono i primi e l'olio non ha ancora la temperatura adeguata. Anche il caffè non è altro che un banale Nescafè dal barattolo con latte in polvere.
Prima di partire dall'hotel prepariamo i passaporti e i soldoni US per pagare la trasferta in barca (30 US$, che però preferiamo pagare, al cambio migliore, con 250 Quetzales) e la tassa di uscita del Belize (20 US$). Poi aspettando una tregua della pioggia ci spostiamo verso il molo delle imbarcazioni, ma prima ci fermiamo a gustarci un buon “organic ciocolate” al ristorate della comunità garifuna. Le formalità doganali sono molto blande, si paga la tariffa di uscita e si riceve il timbro sul passaporto, ti dicono solo che adesso non puoi più ritornare in paese ma devi andare al molo a prendere la lanchia per Livingston. Intanto al molo arriva un trasporto di materiale, in prevalenza plastica. Noi siamo già a bordo e ci subiamo il puzzolente gas di scarico del loro motore. Chiedo allora al poliziotto che dirige le operazioni se non potrebbe chiedere di spegner il motore che gira inutilmente. Con estrema gentilezza tutto si
risolve e il barcaiolo guatemalteco mi viene addirittura a ringraziare. Sulla “lanchia” siamo oggi gli unici turisti, gli altri sono dei locali fra cui una signora molto anziana che porta un capellino inneggiante a Obama!
L'attraversata dura meno di un'ora con un tempo splendido che ci permette di vedere la costa del Belize con Livinston in lontananza e avvicinarsi come una “fata morgana” nella foschia. Arrivati all'animato porticciuolo veniamo indirizzata ad andare prima all'ufficio della Migration per registrarci e timbrare l'entrata in Guatemala, che qui non ci costa nulla, mentre stranamente
entrando dal Messico ci avevano chiesto 30!!. Poi ci dirigiamo verso l'hotel Casa Rosada a circa 500m verso il Rio Dulce. In un posto incantevole con molta vegetazione e tanti pellicani sul pontile ci sistemiamo in una capanna di legno e col caratteristico tetto tipo palapa con foglie di palma. Passiamo poi la serata osservando le evoluzioni dei pellicani e altri uccelli, e cenando con il tipico menù garifuna della regione; il tapado una zuppa di pesce e frutti di mare cotti in una saporita e densa salsa al latte di cocco; un po pesante da digerire ma ottima. Intanto il mio stomaco comincia a riprendersi

Brevi note riassuntive sul Belize:

Oggi dopo 7 giorni abbiamo lasciato il piccolo paese caraibico del Belize che ci ha affascinato con la sua rilassata atmosfera caraibica, ancora da covo di pirati, bucanieri e corsari. Salta all'occhio in questo paese la mescolanza di razze e etnie che convivono, ma non è sempre stato così, in armonia. Sono rimasti le traccie di tutte le eredità coloniali, dallo sterminio degli indigeni Maya, alla tratta dei neri dall'Africa prima, e dalle altre isole Caribiche dopo. C'è da meravigliarsi che con un passato così non vi sia maggiore avversione contro gli ex colonizzatori. Una cosa certa è che il Belize, ricordo diventato indipendente dal Regno Unito
solo nel 1981, sarebbe oggi probabilmente una provincia del Guatemala o del Messico. Difatti con il Guatemala, ai tempi delle dittature militari avevano piani per annetterlo al loro territorio, e ancora oggi continuano a sussistere vari conflitti e rivendicazioni di frontiera. La lingua ufficiale è l'inglese, anche se quella più usata dalla gente è lo spagnolo, causa l'alto numero di salvadoregni, honduregni o nicaraguensi impiegati come manodopera nei cantieri. Qui difatti si sente quasi esclusivamente parlare in spagnolo. Poi vi sono tutti i mix possibile fra bianchi, neri, indigeni Maya di varie origini che formano i vari gruppi dei mestizos, creoles, garifuna ecc. Ma il particolare più curioso che ho trovato di questo paese è il fatto che le banconote del Belize continuano a riportare l'immagine della regina Elisabetta. E' tanto giovane che si fa fatica a riconoscerla! Mantenendo il coso del dollaro fisso a 1:2 il Belize è difatti
finanziariamente come una stato degli USA. Ricordo che il Belize ha metà della superficie della Svizzera, vedi 22'965Kmq, ma ha più o meno della popolazione del canton Ticino, vedi 330'000 abitanti. Il tasso di alfabetizzazione viene dato al 77%, mentre quello di disoccupazione al 12%. 

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