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giovedì 22 gennaio 2015

21.01.2015: da Quiriguà a Copan (Honduras)

Ci alziamo presto per farci servire la colazione e poi prendere un tuk tuk per farci portare alla stazione di partenza dei microbus di Los Amates sulla strada principale per Città del Guatemala.
Su questo percorso il traffico, specialmente quello de camion, è molto intenso. Fino a Rio Hondo seguiamo la carretera principal, poi deviamo verso Chiquimula da dove disparte la strada verso il confine con l'El Salvador e per per El Florido, il posto di confine fra Guatemala e Honduras.A Chiquimula abbiamo il tempo, intanto che aspettiamo la partenza del bus, di prenderci un buon  jugo de sandia (scucco di anguria )f resco.
Su questo tratto faccio conoscenza con un aiuto medico che mi dice di essere di Jocòtan e di essere addetto alle analisi del sangue per la malaria e la febbre di dengue. Mi dice che anche se è sotto controllo, la presenza é marcata in tutta la zona tropicale del Guatemala e dell'Honduras. La precauzione è necessaria in particolare durante la stagione delle piogge! El Florido è solo un piccolo posto di frontiera con un paio di ristoranti, l'ufficio migration del Guatemala e tanto traffico di camion fra i quali anche noi ci dobbiamo districare.
All'ufficio di migration dell'Honduras re-incontriamo il tedesco conosciuto ieri alle rovine di Quiriguà e ci dice di aver avuto una avventura a non finire con i vari mezzi di trasporto per arrivare fino a qui.
Il viaggio di oggi con tutti i vari sali-scendi dei passeggeri e cambio dei minibus è stato molto estenuante anche per noi, ma lui deve aver preso il doppio dei mezzi pubblici rispetto a noi, e uno addirittura nella direzione opposta! Tanto che per trovare l'hotel che ci viene proposto dobbiamo fare un buon centinaio di metri in salita .. che mi fa venire il fiatone. Per questa prima notte
decidiamo di rimanere all'hotel Marbella, e di poi vedere domani per un posto eventualmente migliore. Copan las Ruinas,come si chiama ufficialmente la città, è molto ben ordinata attorno alla Plaza Central da dove partono tutte le strade verso la periferia e le montagne circostanti. A cena andiamo al ristorante più caro della città, gestito da un canadese. Le portate e la qualità non sono male, ma la sorpresa sarà il 20% di Tax che ci vengono aggiunti ai già salati prezzi! In più un fogliettino che accompagna il conto, avvisa laconicamente che il servizio non è incluso. Dopo aver fatto ancora un giro fra i negozi di souvenirs ritorniamo al nostro alloggio per riposarci finalmente dell'intensa giornata di trasfrontiera.  

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