Ci
alziamo presto per farci servire la colazione e poi prendere un tuk tuk
per farci portare alla stazione di partenza dei microbus di Los
Amates sulla strada principale per Città del Guatemala.
Su
questo percorso il traffico, specialmente quello de camion, è molto
intenso. Fino a Rio Hondo seguiamo la carretera principal, poi
deviamo verso Chiquimula da dove disparte la strada verso il confine
con l'El Salvador e per per El Florido, il posto di confine fra
Guatemala e Honduras.A Chiquimula abbiamo il tempo, intanto che aspettiamo la partenza del bus, di prenderci un buon jugo de sandia (scucco di anguria )f resco.
Su questo tratto faccio conoscenza con un aiuto
medico che mi dice di essere di Jocòtan e di essere addetto alle
analisi del sangue per la malaria e la febbre di dengue. Mi dice che
anche se è sotto controllo, la presenza é marcata in tutta la zona
tropicale del Guatemala e dell'Honduras. La precauzione è necessaria
in particolare durante la stagione delle piogge! El Florido è
solo un piccolo posto di frontiera con un paio di ristoranti,
l'ufficio migration del Guatemala e tanto traffico di camion fra i
quali anche noi ci dobbiamo districare.
All'ufficio
di migration dell'Honduras re-incontriamo il tedesco conosciuto ieri alle rovine di Quiriguà e ci dice di aver avuto una avventura a non finire con i vari mezzi di trasporto per arrivare fino a qui.
Il viaggio di oggi con tutti i vari sali-scendi dei passeggeri e cambio dei minibus è stato molto estenuante anche per noi, ma lui deve aver preso il doppio dei mezzi pubblici rispetto a noi, e uno addirittura nella direzione opposta! Tanto che per trovare l'hotel che ci viene proposto dobbiamo fare un buon centinaio di metri in salita .. che mi fa venire il fiatone. Per questa prima notte
decidiamo di rimanere all'hotel Marbella, e di poi vedere domani per un posto eventualmente migliore. Copan las Ruinas,come si chiama ufficialmente la città, è molto ben ordinata attorno alla Plaza Central da dove partono tutte le strade verso la periferia e le montagne circostanti. A cena andiamo al ristorante più caro della città, gestito da un canadese. Le portate e la qualità non sono male, ma la sorpresa sarà il 20% di Tax che ci vengono aggiunti ai già salati prezzi! In più un fogliettino che accompagna il conto, avvisa laconicamente che il servizio non è incluso. Dopo aver fatto ancora un giro fra i negozi di souvenirs ritorniamo al nostro alloggio per riposarci finalmente dell'intensa giornata di trasfrontiera.
decidiamo di rimanere all'hotel Marbella, e di poi vedere domani per un posto eventualmente migliore. Copan las Ruinas,come si chiama ufficialmente la città, è molto ben ordinata attorno alla Plaza Central da dove partono tutte le strade verso la periferia e le montagne circostanti. A cena andiamo al ristorante più caro della città, gestito da un canadese. Le portate e la qualità non sono male, ma la sorpresa sarà il 20% di Tax che ci vengono aggiunti ai già salati prezzi! In più un fogliettino che accompagna il conto, avvisa laconicamente che il servizio non è incluso. Dopo aver fatto ancora un giro fra i negozi di souvenirs ritorniamo al nostro alloggio per riposarci finalmente dell'intensa giornata di trasfrontiera.
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