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martedì 13 gennaio 2015

11.01.2015: a Hopkins

Alla sveglia anche stamattina ci pensa il gallo che spazia sotto la nostra camera, ancora prima che il primi raggi di sole ci entrano dalla minuscola finestra sopra il mio letto. Facciamo poi una rinfrescante doccia fredda, ma con all'esterno 28 gradi, non è una grande penitenza! Poi con Tanja e Elmar andiamo inutilmente alla ricerca di un nuovo posto per fare colazione, per ripiegare sullo stesso posto dove avevamo cenato ieri sera. Sono ottime le omelette vegetariane con gli abbondanti
Fied Jack (delle specie di tortelli fritti) i cui resti li facciamo impacchettare per prendere con noi per il tour organizzato tramite la nostra Marie del Tania GH al Parco Nazionale di Myflower Bocawina.
con le omonime cascate. Il nostro autista di oggi si chiama Golden da cui il nome “Golden Tour” e
siamo assieme Elmar e Tania per una visita di 5 ore inclusi i viaggi di 30 minuti fino all'entrata del parco. Il parco è conosciuto per essere una ridotta riserva ecologica in una zona montagnosa con
all'interno alcune cascate. Dopo l'entrata del parco percorriamo ancora un paio di km in auto poi in un'ora a piedi raggiungiamo le cascate di Bocavina dove assistiamo per mezz'ora alla lunga preparazione e alla discesa in cordata della cascata di due turiste. Il percorso nella foresta è stato molto tranquillo, forse per l'orario, forse perché troppo battuto! A parte un paio di rospi e rane, una lucertola verde e qualche uccellino, niente di particolare. Anche la foresta si vede che è già stata disboscata in passato e che ora si sta riformando. Insomma molto lontano di essere una foresta primaria.
Ritornati all'accampamento del parco pranziamo con un grosso Ananas comperato stamattina al mercato della frutta e i restanti Fried Jack della colazione. Prima di ritornare visitiamo le non restaurate e decrepite rovine Maya di Myflower, l'autista ci dirà che il Belize sta aspettando qualche danarosa università che esegue le necessarie ricerche ed il restauro. Direi che più che di rovine si dovrebbe parlare di ammassi di sassi e radici. Al ritorno invece ai bordi della laguna sulla sabbia nera vediamo un bel coccodrillo a prendere il sole. Appena ci vede fermarci ritorna subito in acqua.
Provo poi a prelevare dei dollari beliziani al bankomat, ma senza messaggi ne niente interrompe la transazione, stampando la ricevuta come se mi avesse dato i 600 B$ richiesti. Un po infuriato mi metto ad armanentare al cassetto dove avrebbero dovuto uscire i soldi. Niente da fare, provo allora a chiedere un ammontare più basso e voilà con 100B$ funziona e ricevo una ricevuta dalla quale si capisce che la precedente transazione non era conclusa, mancando l'indicazione “Total Amount”. Dovrò comunque controllare se l'importo mi verrà addebitato. Poi dopo aver fatto un giro in spiaggia e preso l'ennesima piovuta ci rifugiamo in un ristorantino vicino alla spiaggia per gustarci una birra Belikin. Per la cena cerchiamo poi un ristorante nell'altra direzione ma anche oggi finiamo poi per allo stesso
posto di ieri per gustarci le ottime portate di pollo e gamberetti .. oggi il pesce non c'è! Il posto è tranquillo e la gente molto amichevole, tutti a parte qualche sbandato alle prese con l'alcool e che ti manda al diavolo, ti salutano cordialmente con grandi sorrisi. Sul ritorno troviamo un ragazzino con la sorellina che per una buona parte del percorso si divertono a giocare e danzare con noi. Intanto oggi sarà l'ultima sera in compagnia di Tanja e Elmar dato che loro domani vogliono procedere direttamente per Punta Gorda, mentre noi faremo tappa a Placentia per vedere questo rinomato posto di vacanze beliziano della costa.

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