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giovedì 22 gennaio 2015

20.01.2015: da Mariscos a Quiriguà


Seppur tranquilla la notte a Playa Dorada é stata movimentata da un gruppo di giovani che passano nel cortile dell'hotel, schiamazzando e facendo un po di casino con i loro rumorosi motorini. Qui era tutto talmente tranquillo che avevamo pensato che fosse un banda alla ricerca di turisti da ripulire. Niente di tutto questo, mentre rientra la tranquillità della notte. Intanto i nostri letti sono di quanto più duro si possa immaginare. I materassi sono ridotti a pochi centimetri e appoggiano su dei listelli di un legno durissimo. La mattina ci vuole una mezzora per rimettere in sesto la mia malridotta schiena.

Poi carichiamo tutto su un tuk tuk per farci portare al centro di Mariscos da dove partono regolarmente i minibus per la strada principale e per Quiriguà, la nostra destinazione odierna.
Prima però al ristorante vicino al lago ci facciamo servire un caffè con leche che accompagniamo con dei biscotti secchi comperati alla vicina panaderia. Alla fermata dei bus veniamo accolti calorosamente daMiguel l'autista collectivo, che avevamo conosciuto ieri e che parla molto bene l'inglese avendo, come ci dice, vissuto 12 anni a Las Vegas. Molto simpatico e sempre pronto alle battute quando si tratta di commentare quanto capitava a Las Vegas. Dice di avere ancora vari conoscenti e parenti e di voler ritornare ancora durante il corrente anno. Il suo cimelo che custodisce come una reliquia è una banconota nuova di un dollaro,
come ci dice l'inizio del primo milione di dollari! Intanto sono le 9 e il bus
anche se non pieno parte per salire fra le montagne fra bei boschi e ampi pascoli. Oggi il tempo è splendido e per lungo tempo abbiamo una bellissima vista sul lago di Izabal e le montagne attorno. Il lago poi sparisce dalla vista e noi continuiamo sempre di più a salire fino a raggiungere la carretera principale proveniente da Puero Barrios e che continua poi fino a Città del Guatemala. E' la strada con il maggior traffico di camion e bus di tutto il Guatemala, e il nostro minibus si trova permanentemente schiacciato fra i bisonti. Intanto Miguel guida con molta prudenza e ci porta fino all'interno del paese di Quiriguà dove ci scarica proprio davanti all'hotel Royal. Qui, per ringraziarlo del servizio supplementare di trasporto gli regaliamo una banconota di un dollaro … ci dirà di sentirsi già multimilionario! Il posto è molto tranquillo con tanto verde e tanti fiori, non male per essere proprio in centro al paese. Poi
liberato il sacco partiamo con un “tuk tuk” alla visita del sito archeologico di Quiriguà a circa 3 km dal paese. Il percorso segue i vecchi binari di una ferrovia bananera dismessa da molto tempo, tanto che i binari sono in parte già spariti. Arrivati all'entrata del parco prendiamo i biglietti d'entrata e visitiamo dapprima l'interessante museo storico dal quale vengono spiegate le varie diversità con la vicina Copan, attualmente ubicata in territorio Honduregno a 170Km da qui. Quiriguà è famosa per le stele monololitiche di arenaria marrone, finemente scolpite e alte fino 11 metri. Rimase sconosciuta fino a al 1840 quando l'esploratore e diplomatico Stephens, vedendone lo stato di deperimento cerco di acquistarle per portarle a New York. L'affare per fortuna non andò in porto. . L'inizio del secolo i terreni vennero acquistati dalla United Fruit Company che ne insediò una coltivazione di banane e trasformò l'intera regione del Guatemala
nella famigerata repubblica della Banane. Le varie multinazionali bananiere, con in prima fila la United Fuits decisero ed imposero la loro mano forte sui governi democraticamente eletti. Il caso più eclatante fu quando il presidente di origini Svizzere Jacobo Arbenz cerco di portare avanti una moderna ed ambiziosa riforma agraria a favore dei piccoli contadini e delle medie aziende agricole. Grazie alla CIA ed al finanziamento delle multi bananiere, Arbenz fu cacciato e lo seguirono tutta una serie di governi militari, uno più brutale dell'altro, che fecero moltissime vittime innocenti fra i campesinos e gli indigeni. Uno di questi generali, fra i più cruenti,
Rios Montt, oggi oramai ultranovantenne è a processo da lunghissimo tempo, ed è oramai certo che morirà prima della fine del processo.
 Solo attorno agli anni 30 il sito archeologico con la partecipazione dell'università della Pennsylvania fu restaurato e portato all'attuale splendore. Dal 1981 fa parte del partimonio dell'Unesco. Onore toccato finora solo a Tikal e Antigua. Come per Copan sono le elaborate steli che caratterizzano questo sito. La principale la stele F, con 8m e altri 3 sottoterra è addirittura la piu alta di tutte le steli Maya. Le steli rappresentano il potere e la potenza dei vari sovrani
regnanti. Oltre alla gran Plaza dove sono ragruppate le varie steli e le figure zoomorfe scolpite per rappresentare creature mitiche, quali giaguari, serpenti, rane o tartarughe, vi è una piccola acropoli dcerimoniale. All'uscita del sito incontriamo un tedesco con il quale faremo il viaggio di ritorno assieme. Lui però ha trovato una camera sulla runorosa strada princiopale a Los Amates. Noi invece saremo al tranquillo Hotel Royal e avremo la fortuna che alle otto quando avrebbero dovuto funzionare le giostre davanti all'hotel, una panne di corrente elettrica fa zittire tutto. Mai avuto una notte così tranquilla in mezzo ad un paese!


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