Facciamo
subito la colazione con un abbondante buffet alla cinese all'albergo
America per poter partire presto da questa non particolarmente
attrattiva città e spostarci il più in fretta possibile. Anche oggi
i giornali non fanno altro che riferire di perfidi attacchi agli
autisti e cassieri dei mezzi pubblici, sia a San Pedro Sula, sia qui
a Tegus come viene anche abbreviato il nome della capitale
dell'Honduras. Con un taxi, che quando parte fa un rumore come di un
motore turbo, ci facciamo poi portare, attraverso il caotico traffico
mattiniero di Tegucigalpa, fino al terminal della TransNica che si
trova inserito nel complesso dell'hotel Alameda, nelle zona sud della
città.
Ma
qui ecco la grande sorpresa, l'elegante signora della ricezione ci
dice, che il bus di oggi è già partito alle 6 del mattino e che il
prossimo sale
solo mañana.
E a noi i vari taxisti interpellati ieri sera ci avevano detto che vi
era anche un Bus per Estelì con partenza alle 9.30.
Bella
fregatura! Cosa fare adesso? La signora non ha altro che dispensarci
ampi sorrisi. Le chiedo quindi se vi sono altre line o alternative;
mi viene subito detto con
un taxi hasta al frontera e
chiama al telefono un tipo che ci dice sis disposto a trasportarci
fino al posto di frontera honduregno di Las Manos, passando per Danli
e
El Paraiso, in tutto sono 120km. Il tipo ci dice subito che lio ci porta in 2 ore e mezza, se vogliamo prendere i bus pubblici dobbiamo cambiare tre volte, ma con il bus che si ferma d'appertutto il tempo diventa di almeno 4 – 5 ore, sempre che partono subito e non hanno problemi. Il primo prezzo che ci chiede, 130 US$, è subito muy caro, con un po di contrattazione riusciamo a ridurlo a meno di 100US$ dandogli tutte le 1'450 Lempiras che abbiamo ancora con noi e 30US$. Certo è un bel prezzo, calcolando però che atrimenti dovremmo rimanere ancora una notte in questa città che non presenta niente di attrativo e solo pericoli, decidiamo di accettare la proposta e di partire subito. Sono le 9.45 quando con alla guida Jesus lasciamo il posteggio dell'hotel Alameda alla volta della frontiera de la Manos fra Honduras e Nicaragua. Tutto procede bene la strada, a parte l'ultimo tratto un po daneggiato dai camion è scorrevole ed in ottimo stato. Raggiungiamo la frontiera, dopo aver superato una interminabile colonna di enormi camion che è praticamente mezzogiorno. Diamo a Jesus l'altra metà dell'importo pattuito e scaricati i bagagli partiamo per le formalità migratorie. Prima il timbro di uscita honduregno ci costa 3 US$, praticamente come all'entrata. Chiediamo e riceviamo subito la ricevuta. Poi dobbiamo passare un controllo sanitario dove ci viene misurata la febbre. Si tratta di un controllo contro la febbre dengue o la malaria. Dalla parte Nicaraguense la procedura è più complicata, con vari fogli da compilare e firmare, ma poi alla fine per nostra sorpresa non ci timbra l'entrata dicendoci che è ancora valida quella ricevuta in Guatemala. Cerco di farli capire che non capisco e lui mi mostra un foglietto timbrato che dovrebbe convalidare quanto mi andava dicendo. In se strano, ma se lui ci dice di non proccuparci e meglio lasciar perdere. Non è che siamo alla caccia di timbri! Anche qui dobbiamo pagare 12US$ per persona più uno all'autorità comunale del luogo d'entrata. Ci sembra anche strano, ma ci daranno la ricevuta, che è sempre buona cosa chiedere per evitare di finaziare losche corruzzioni. Alla frontiera cambio 100US$ in Cordoba (la moneta Nicaraguense) al cambio di 25 per $. Sono però tutti gentili e cordiali e ci danno il loro sacro benvenuto in terra nicaraguense. Noi dopo esserci presi un rinfresco continuiamo con un primo bus fino alla vicina città Ocotal. Da qui continuiamo subito con altro bus, stile Scool Bus americano, per gli ultimi 78Km fino a Estelì. Le strade qui in Nicaragua sono in buone condizioni per cui i bus sono abbastanza rapidi. Troviamo poi a 200m del terminal dei bus l'hotel Alameda che ha una azzurra piscina e un bel parco con fiori e piante. Un gran contrasto con tutto quello che ci sta attorno, con stade non asfalate e polvererose. Siamo abbastanza stanchi ma ci spostiamo ancora a poche centinaia di metri per trovare un ristorante tipo buffet, con pollo e carne in tutte le salse, ma a
nche Maggie riesce a
farsi mettere assieme un abbondante piatto vegetariano.
El Paraiso, in tutto sono 120km. Il tipo ci dice subito che lio ci porta in 2 ore e mezza, se vogliamo prendere i bus pubblici dobbiamo cambiare tre volte, ma con il bus che si ferma d'appertutto il tempo diventa di almeno 4 – 5 ore, sempre che partono subito e non hanno problemi. Il primo prezzo che ci chiede, 130 US$, è subito muy caro, con un po di contrattazione riusciamo a ridurlo a meno di 100US$ dandogli tutte le 1'450 Lempiras che abbiamo ancora con noi e 30US$. Certo è un bel prezzo, calcolando però che atrimenti dovremmo rimanere ancora una notte in questa città che non presenta niente di attrativo e solo pericoli, decidiamo di accettare la proposta e di partire subito. Sono le 9.45 quando con alla guida Jesus lasciamo il posteggio dell'hotel Alameda alla volta della frontiera de la Manos fra Honduras e Nicaragua. Tutto procede bene la strada, a parte l'ultimo tratto un po daneggiato dai camion è scorrevole ed in ottimo stato. Raggiungiamo la frontiera, dopo aver superato una interminabile colonna di enormi camion che è praticamente mezzogiorno. Diamo a Jesus l'altra metà dell'importo pattuito e scaricati i bagagli partiamo per le formalità migratorie. Prima il timbro di uscita honduregno ci costa 3 US$, praticamente come all'entrata. Chiediamo e riceviamo subito la ricevuta. Poi dobbiamo passare un controllo sanitario dove ci viene misurata la febbre. Si tratta di un controllo contro la febbre dengue o la malaria. Dalla parte Nicaraguense la procedura è più complicata, con vari fogli da compilare e firmare, ma poi alla fine per nostra sorpresa non ci timbra l'entrata dicendoci che è ancora valida quella ricevuta in Guatemala. Cerco di farli capire che non capisco e lui mi mostra un foglietto timbrato che dovrebbe convalidare quanto mi andava dicendo. In se strano, ma se lui ci dice di non proccuparci e meglio lasciar perdere. Non è che siamo alla caccia di timbri! Anche qui dobbiamo pagare 12US$ per persona più uno all'autorità comunale del luogo d'entrata. Ci sembra anche strano, ma ci daranno la ricevuta, che è sempre buona cosa chiedere per evitare di finaziare losche corruzzioni. Alla frontiera cambio 100US$ in Cordoba (la moneta Nicaraguense) al cambio di 25 per $. Sono però tutti gentili e cordiali e ci danno il loro sacro benvenuto in terra nicaraguense. Noi dopo esserci presi un rinfresco continuiamo con un primo bus fino alla vicina città Ocotal. Da qui continuiamo subito con altro bus, stile Scool Bus americano, per gli ultimi 78Km fino a Estelì. Le strade qui in Nicaragua sono in buone condizioni per cui i bus sono abbastanza rapidi. Troviamo poi a 200m del terminal dei bus l'hotel Alameda che ha una azzurra piscina e un bel parco con fiori e piante. Un gran contrasto con tutto quello che ci sta attorno, con stade non asfalate e polvererose. Siamo abbastanza stanchi ma ci spostiamo ancora a poche centinaia di metri per trovare un ristorante tipo buffet, con pollo e carne in tutte le salse, ma a

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