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giovedì 29 gennaio 2015

25.01.2015: da Copan a Roatan

Oggi lungo viaggio di spostamento dalle montagne di Copan fino alla costa caraibica passando dalla “pericolosa città industriale” di San Pedro Sula, fino a La Ceiba, dove con un'imbarcazione raggiungiamo finalmente l'isola di Roatan. Il percorso in bus con una giornata così piovosa è molto noioso. Partiti alle 7, con tutti bagagli dopo un roccambolesco viaggio con un tuk tuk che non voleva avviarsi. Fino al terminal di San Pietro Sula il percorso di tre ore è un continuo sali e scendi fra le vallate.
Poi dopo il cambio di bus il percorso diventa pianeggiante passando per El Progresso, la cittadina costiera di Tela fino a La Ceiba, dove ci attende l'imbarcazione per l'isola di Roatan. Dal terminal dei bus di La Ceiba dobbiamo farci portare in taxi collectivo fino al molo delle imbarcazioni. Arriviamo alle 15.15 e l'imbarcazione parte alle 16.30 per arrivare alle 18, quindi di notte a Roatan. Presi i biglietti e fatti i controlli quasi come per salire su un'aereo, attendiamo pazientemente l'imbarco con un tempo, e un vento, che non promette niente di buono. Per fortunal'imbarcazione è grade e sembra abbastanza
stabile. La partenza è puntuale, ma subito ancora nel porto, ci imbattiamo in forti onde e la nave si inclina pericolosamente in avanti ed indietro. All'uscita del porto poi arriva un'onda tipo tzunami di tre metri e l'imbarcazione sembra schiantarsi sul fondo del mare, che qui all'uscita del porto non è particolarmente profondo. Pericolo passato visto che poi si stabilizza e ritorna a muoversi solo lateralmente. Intanto vi è tutto un via vai per rifornire i passeggeri sensibili di sacchetti di plastica per vomitare. Anch'io me ne devo far dare uno, ma poi tutto si tranquillizza. Le quasi due ore sono però per molti
quasi un martirio! Raggiunto il porto di arrivo scendiamo tutti contenti per attendere la consegna dei bagagli e procedere oltre. Noi seguendo le istruzioni ricevute da Guy il canadese, prendiamo un taxi per farci portare al CocoPalmTree Hotel di West End, sull'altro lato dell'isola. Il taxista ci dice il prezzo di 25, che io penso siano Lempiras, per portarci sotto una intensa pioggia e vento fra le stradine scure fino a West End. Viaggiamo per quasi mezz'ora fra su è giù continuo prima di arrivare alla nostra destinazione, La sorpresa è che il costo non era di 25 lempiras (2 dollari) bensì di 25 US$.
Reclamato per il malinteso fino a quando l'autista Juan Carlos si "accontenta" di 20US$. Intanto però alla ricezione del nostro albergo non c'è nessuno e dobbiamo ripiegare su un'affittacamere scuro di pelle di dimensioni XXXL, peserà 200kg ed è alto quasi due metri. Anche lui cerca di approfittare della nostra situazione chiedendoci ben 85US$ per una piccola camera. Niente da fare, nessuno sconto, al massimo ci riduce l'affitto a 75 se rimaniamo almeno 3 notti. Siamo oramai tanto esausti che ci va bene tutto. Anche la cena sarà ultracara con un menu che oltre ad essere caro  non include il 20% di tasse. La solita fregatura che ti accorgi solo il momento che ti portano il conto. Intanto sul tetto in lamiera e sulle palme da cocco sopra la nostra camera continuerà a piovere tutta la notte.

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