Presi i bagagli ci spostiamo
presto verso il terminal dei bus, per una della giornate di
trasferimento più intense qui in Costa Rica. Saranno tre tappe di
circa 2 ore di viaggio l'una. Facciamo la colazione al ristorante
dell'hotel Bambu proprio davanti al parque de la plaza central,
un pò carina ma buona ed abbondante. Poi ci spostiamo al vicino
terminal dei bus per prendere quello delle 8.00 con destinazione
Guapiles dove arriviamo alle 9.45. Qui al moderno e nuovo terminal
inseriamo una pausa di attesa

per prendere un ottimo caffè espresso e un pasticcino dolce locale. La partenza della prossima tappa è alle 11.00 con un bus express per Puerto Limon. Sul bus a Guapiles conosciuto Pablo, un diciannovenne della regione, studente di economia a Limon che vorrebbe parlare con me per esercitarsi in inglese, ma dopo avergli detto che l'inglese non è la Il mia prima lingua e aver constato i suoi limiti con la lingua di Shakespeare, ci accordiamo di parlare in spagnolo. Lui mi dice che vorrebbe partecipare ad uno scambio di studenti e venire in Europa o negli USA. Ora però è bloccato perché
deve aiutare il padre che ha una estesa finca, con
una sorgente e vende acqua in grandi quantità. Il padre ha però
un'offerta da una compagnia olandese, la APM, è sta valutando se
vendere tutto o continuare ad espandere l'attuale business che
attualmente non rende tanto, ma avrebbe un grande potenziale. Durante
il viaggio fino a Puerto Limon parliamo poi di economia, geografia,
del clima e anche di politica in generale, per esempio del fatto che
la Costa Rica non ha un esercito. Pablo ci da anche dei consigli su
cosa fare e vedere a Puerto Limon, in se, come avevo previsto, oltre
al porto non vi niente di interessante da vedere. Per cui anche lui ci consiglia di fare con attenzione un giro in taxi delle vicinanze del porto e poi partire per le migliori spiagge del sud. Sarà quello che faremo, appena arrivati al terminal dei bus ci accordiamo con un taxista per fare un giro del porto, passare per la Plaza Central e portarci all'altro terminal dove partono i bus per Cauhita, il primo centro balneario importante a sud di Puerto Limon. Il taxista, molto scuro di pelle, come la maggior parte della gente qui, mi sorprende poi quando parlando di Purto Viejo, la nostra destinazione seguente, mi dice che
lui li non ci andrebbe, alla mia domanda, ma perché, mi dice: li ci sono troppi neri. Gli chiedo se per questo è pericoloso e lui mi risponde di no, ma bisogna stare attenti. Il porto a parte la presenza di una grande nave da crociera che è arrivata proprio oggi al porto, ed il traffico di carico e scarico delle navi mercantili, non presenta niente di particolarmente attrattivo. Partiamo cosi senza indugi con il primo bus per Cahuita. Sul percorso passiamo a lato della pista totalmente vuota dell'aeroporto, poi costeggiamo il mare con
alcune belle spiagge, prima di arrivare al terminal di Cahuita alle 15 circa. Siamo abbastanza affaticati per cui dopo essere scesi dal bus cerchiamo il primo ristorante per rinfrescarci con una serveza e un buen ceviche de pescado.
Io intanto trovo un alloggio molto bello da Spencer, con la camera proprio in riva al mare e delle belle ed alte palme che fanno ombra. Appena sistemati in camera usciamo per fare un primo giro di ricognizione. Sul percorso, inavvertitamente, svegliamo un pescatore
che tranquillamente fa la siesta, dormendo nella sua barca. Cenato poi al ristorante Paquitiri in centro al villaggio. Sono buoni ed economici i pasti locali che riceviamo. Rientrati alla nostra accogliente capanna mi metto a scrivere il testo del blog mentre mi sto dondolando nell'amaca. Come sfondo acustico ho le onde del mare che si infrangono sugli scogli proprio davanti alla nostra camera.

per prendere un ottimo caffè espresso e un pasticcino dolce locale. La partenza della prossima tappa è alle 11.00 con un bus express per Puerto Limon. Sul bus a Guapiles conosciuto Pablo, un diciannovenne della regione, studente di economia a Limon che vorrebbe parlare con me per esercitarsi in inglese, ma dopo avergli detto che l'inglese non è la Il mia prima lingua e aver constato i suoi limiti con la lingua di Shakespeare, ci accordiamo di parlare in spagnolo. Lui mi dice che vorrebbe partecipare ad uno scambio di studenti e venire in Europa o negli USA. Ora però è bloccato perché

lui li non ci andrebbe, alla mia domanda, ma perché, mi dice: li ci sono troppi neri. Gli chiedo se per questo è pericoloso e lui mi risponde di no, ma bisogna stare attenti. Il porto a parte la presenza di una grande nave da crociera che è arrivata proprio oggi al porto, ed il traffico di carico e scarico delle navi mercantili, non presenta niente di particolarmente attrattivo. Partiamo cosi senza indugi con il primo bus per Cahuita. Sul percorso passiamo a lato della pista totalmente vuota dell'aeroporto, poi costeggiamo il mare con
alcune belle spiagge, prima di arrivare al terminal di Cahuita alle 15 circa. Siamo abbastanza affaticati per cui dopo essere scesi dal bus cerchiamo il primo ristorante per rinfrescarci con una serveza e un buen ceviche de pescado.
Io intanto trovo un alloggio molto bello da Spencer, con la camera proprio in riva al mare e delle belle ed alte palme che fanno ombra. Appena sistemati in camera usciamo per fare un primo giro di ricognizione. Sul percorso, inavvertitamente, svegliamo un pescatore
che tranquillamente fa la siesta, dormendo nella sua barca. Cenato poi al ristorante Paquitiri in centro al villaggio. Sono buoni ed economici i pasti locali che riceviamo. Rientrati alla nostra accogliente capanna mi metto a scrivere il testo del blog mentre mi sto dondolando nell'amaca. Come sfondo acustico ho le onde del mare che si infrangono sugli scogli proprio davanti alla nostra camera.
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