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domenica 22 febbraio 2015

21.02.2015: da Puntarenas a Cañas

Oggi è sabato, quindi vi sarà un certo movimento da weekend. Dal tetto del nostro hotel abbiamo una spettacolare vista a 360 gradi su tutta Puntarenas, ciò che sfruttiamo per scattare della suggestive fotografie appena dopo il sorgere del sole. Dopo la colazione all'hotel ci facciamo portare con un taxi al porto dei traghetti. Intanto che viaggiamo il taxista ci conferma de informazioni sugli orari e sui percorsi dei bus dopo l'arrivo del traghetto a Playa Naranjo. Il traghetto San Lucas parte alle alle 10.20, con 20 minuti di ritardo.
Il tempo è splendido e la temperatura sui 30 gradi, per fortuna spira una rinfrescante brezza mattutina.
Preso los boletos per i passaggio in ferry, ci imbarchiamo, mentre un gruppo con una ventina di moto di alta cilindrata attende al molo il via libera per l'imbarco. L'attraversata del bel golfo de Nicoya dura un'ora e mezza. Molto bello l'accompagnamento dei pellicani. Delle fregate e dei gabbiani che vengono a prendere i pezzetti di chips che i bambini tengono in mano. Volano cosi eleganti e così vicini che si potrebbero accarezzare con le mani. Intanto, finchè ci sono chips, si divertono a giocare con i gabbiani. Poi finiti i chips spariscono anche i gabbiani. Intanto l'ultimo livello del traghetto si è trasformato in una discoteca, con musica costaricana e cervezasmuchas
cervezas! Anche per i motoristi, e qualcuno dondola già paurosamente … come sarà poi sulla strada? Intanto il traghetto passa a lato dell'isola di San Lucas, rinomata perché una volta era una non molto raccomandabile prigione. Alle 11.50 circa arriviamo al porto di Playa Naranjo, che non è una playa, e men che meno vi sono arance. Prima scendono i “motori rombanti”, i passeggeri appiedati, poi le auto e per ultimi noi! Qui al porto, oltre a un malridotto ristorante e la fermata del bus, non vi è proprio niente. In
pochi minuti arriva il bus per Nicoya che parte subito dopo. Il paesaggio con le varie isole, le insenature e le montagne aride è molto suggestivo. Sul percorso vediamo molte estese piantagioni di meloni angurie e cocomeri, prodotto regionale per eccellenza.
Passiamo poi per Lepanto, Jicaral, Carmona … per giungere a Nicoya alle 14 circa. Poi qui facciamo un ping pong fra i due terminal dei bus, distanti 250 m l'uno dall'altro, per capire da dove parte il nostro per andare a Cañas passando da sud, senza dover
andare a fare il lungo giro per Liberia. Il primo ci dice che è impossibile e dobbiamo in ogni modo passare per Liberia, l'altro ci dice che si deve prendere la direzione per San Josè per poi cambiare da qualche parte, ma non sa dove. Poi allo sportello delle compagnia Alfaro tutto si chiarisce, dobbiamo prendere il comodo bus espresso in partenza alle 15, per San Josè fino a Limonal, (congiunzione con la Panamericana), e da qui prendere poi un altro bus per Cañas. Mentre scrivo questo testo stiamo per attraversare il grande puente
sul fiume Tempisque, nel Parque Nacional Palo Verde, in direzione Limonal. Da qui prendiamo subito un bus TransNica al volo per Cañas. Scendiamo proprio in mezzo ad un cantiere sulla Panamericana, davanti a Cañas, e da qui ci facciamo portare in taxi fino alla Hacienda La Pacifica, circa 6 km più a nord. l taxista vuole sapere perché vogliamo andare proprio li, quando vi sono molti alberghi più comodi ed economici a Cañas?. Gli spiego che è perché 39 anni fa ( mentre lui ne ha 37, dunque non era ancora nato) sono
già stato li, e perché il proprietario dell'haciendaè un Suizo. Su questo punto verro però smentito da ricezionista che ci dirà che la famiglia Hegnauer, che avevamo conosciuto nel 1976, ha venduto da tempo venduto tutto. Ci dice inoltre che ora è nuovamente in vendita e che vi è un gruppo canadese interessato all'acquisto! Noi qui avevamo passato due notti con il nostro camper e avevamo conosciuto vari altri viandanti in giro sulla Panamericana! Riceviamo la comoda e spaziosa cabina H1, in un gruppo di quattro
cabine, nel bel mezzo del parco. Facciamo poi, mentre si avvicina il tramonto un giro di ricognizione nel bel parco della hacienda, con una enorme piscina e tante palme e altri imponenti alberi tropicali. Qui incontriamo anche degli agouti, degli animali simili a dei porcellini d'india ma un po' più grandi. Vedi foto a lato. Ceniamo all'hotel con dei menù al risparmio, ci sono rimasti solo 20'000 cordobas ed i prezzi qui sono" carotti" se si include anche il 13% di IVA ed il 10% di servicio volontario, di cui il termine volontario è un po' una tirata in giro visto che lo includono nel conto. Per la prima volta dopo molto tempo qui siamo molestati dalle zanzare, proviamo con il repellente, ma oramai è troppo tardi, mi trovo ora con una serie di punture alle caviglie. Dopo cena, con un po di peripezie
per 
far funzionare il WiFi, riusciamo a collegarci con la figlia Nadja a Tokio. Poi, mentre stiamo per finire il collegamento, sentiamo una forte esplosione a poca distanza, seguita dal black-out totale di corrente dell'intera zona. Penso che sarà esploso qualche trasformatore sovraccarico! Dopo alcuni minuti si inserisce il generatore locale, e la corrente ritorna; non però il collegamento a internet. Non ci resta che ritornare in camera e andare a dormire sonni tranquilli.

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