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venerdì 13 febbraio 2015

10 – 12.02.2015 sull'isola di Ometepe

Mi alzo presto per vedere l'alba, ma stamattina proprio sopra il lago vi sono dei nuvoloni che ci nascondono il sole. Facciamo poi la colazione qui al Buena Vista, Maggie deve pazientare un po' perché, come ci dirà il gentile proprietario non gli funziona l'apparecchio per fare i pancakes. Niente male, malgrado la preoccupazione saranno buoni lo stesso. Intanto cominciamo a renderci conto del bel posto dove siamo. Davanti a noi abbiamo la spiaggia molto pulita del lago Nicaragua, o Cocibolca, come sarebbe meglio chiamarlo.
L'isola stessa con i due vulcani e la vegetazione tropicale ha un'aspetto unico. L'isola è anche una riserva della Biosfera dell'Unesco. Ma più importante è il fatto che si danno da fare a separare i rifiuti e sensibilizzare la gente a comportarsi ecologicamente. Ciò non toglie che vediamo lo stesso alcuni a bruciare mucchi di rifiuti con compresi plastica ed altro. Saranno quelli che i turisti separano? Il dubbio ci rimane! Intanto cerco di utilizzare la connessione a Internet, che però a causa dei molti giovani ospiti che scaricano musica e altro, ha una disponibilità altalenante. Riesco però ad aggiornare la posta elettronica ed informarmi di quanto succede in Ticino a nel mondo. Leggo per esempio che in Guatemala il vulcano Fuego è diventato attivo e di conseguenza anche i vulcani del Nicaragua sono stati messi sotto sorveglianza!
Nel pomeriggio ne approfittiamo per fare un giro in spiaggia per farci servire, un cafe helado y una rica torta de chocolate al ristorante vegetariano vicino al nostro hotel. Poi ci spostiamo sopra la strada per vedere nella foresta un gruppo si scimmie urlatrici a girare fra i rami degli alberi. Sono però difficili da fotografare perché si nascondono, sono molto in alto e la luce non è sempre ottimale. All'imbrunire ci fermiamo in un comedor familiar (semplice ristorante famigliare) sulla spiaggia per farci servire, oltre alle rinfrescanti cervezas anche un grosso pesce tilapia alla griglia per tutti e due. La situazione è un po il contrario di ieri, invece di poco y caro, qui è mucho y barato.
Il secondo giorno mi alzo presto e stamattina riesco a vedere un'alba spettacolare sul lago Cocibolca con la playa di Santo Domingo in primo piano. Poi, per cambiare, dopo l'esperienza di ieri con i pancakes, andiamo a fare la colazione al ristorante Natural-Vegetariano a pochi passi dal nostro hotel. Qui riceviamo delle ottime omelette e pancakes accompagnati da frutta fresca. Ottima è anche l'ubicazione a due passi dalla spiaggia bianca di Santo Domingo. Il resto della mattina lo passiamo poi “online” per aggiorna la posta elettronica e informarci su quanto sta succedendo
nel mondo. Il pomeriggio partiamo a piedi per andare a visitare el ojo de agua, letteralmente “occhio di acqua” che, ci dicono dista un paio di km da dove siamo. Partiamo di buona lena, cercando di stare all'ombra di questo cocente sole. Sul percorso vediamo molti uccelli, fra i quali anche dei pappagalli verdi, volare fra i maestosi alberi della foresta. Si fanno sentire e vedere anche delle scimmie urlatrici. Intanto, dopo più di mezzora di cammino cominciamo ad accorgerci che i due km sono un po' sottostimati. Quando poi
volevamo desistere in quanto credevamo di aver superato senza accorgercene il bivio dalla strada principale, ci dicono che mancano ancora soli 500m e poi altrettanti fino alla nostra destinazione. Ne vale però la pena perché troveremo due bellissime piscine di acqua limpida e fresca, l'ideale per rinfrescarci dopo la lunga camminata. Prima di lasciare questo bel posto ci rinvigoriamo con due cervecas e degli snacks che abbiamo con noi. Il ritorno con il tramonto in vista sarà stupefacente, anche perche molto animato dagli uccelli che volano fra le piante cinguettando e cantando in
continuazione. Rientriamo al Buena Vista quando già è sopraggiunta l'oscurità. A cena stasera cambiamo direzione ed andiamo alla Finca Santo Domingo, dove mangeremo ottimamente attorniati però solo da gruppi di turisti che qui sono solo di passaggio. Poi nell'oscurita totale ritorniamo per l'ultima notte all'accogliente camera dell'hotel Buena Vista. degli snacks che abbiamo con noi. Il ritorno con il tramonto in vista sarà stupefacente, anche perche molto animato dagli uccelli che volano fra le piante cinguettando e cantando in continuazione. Rientriamo
al Buena Vista quando già è sopraggiunta l'oscurità. A cena stasera cambiamo direzione ed andiamo alla Finca Santo Domingo, dove mangeremo ottimamente attorniati però solo da gruppi di turisti che qui sono solo di passaggio. Poi nell'oscurità totale ritorniamo per l'ultima notte all'accogliente camera dell'hotel Buena Vista.

Il terzo giorno, dopo colazione all'hotel facciamo i bagagli per spostarci al più presto sull'altra parte dell'isola, proprio a metà strada fra i due vulcani. Il bus arriva puntuale alle 9.30, ma deve poi passare per Altagracia per poi ritornate e portarci sull'altro lato, più precisamente a San Josè del Sur. Scesi, non senza fatica per la ressa dei passeggeri sul bus, ci mettiamo subito alla ricerca di un alloggio adeguato, che troviamo sulla riva del lago a circa 300m dalla fermata del bus. Ci facciamo quindi una bella sfacchinata con i bagagli su un strada non asfaltata. Ne siamo però ripagati da un
posto tranquillo con vista e accesso alla spiaggia. Nel pomeriggio, dopo aver osservato il traghetto a partire dal vicino porto di Las Brisas, partiamo per fare una lunga camminata fino alla laguna del Charco Verde. Anche oggi i dichiarati 2km di distanza, si riveleranno come almeno il doppio. La laguna è, a causa delle alghe, veramente di un'intenso color verde. La laguna è però famosa per delle storie mistiche nelle quali un personaggio chiamato Chico Largo faceva sparire il bestiame. Per chi interessa, la leggenda e la simbologia del Charco Verde e di Chico Largo può consultarla sul
sito: http://leyendas-nicaraguenses.blogspot.com/2007/03/chico-largo.html
Noi dopo aver fatto una visita alla laguna ed al vicino hotel Venezia, e ci incamminiamo, stanchi come siamo per il ritorno all'hotel Santa Martha. Sul percorso di ritorno vediamo molti uccelli e varie scimmie urlatrici. Arrivati all'imbrunire al Santa Martha ci facciamo servire una rustica, ma ottima cena a base di pesce tilapia del lago. Poi mentre ci rechiamo in camera ecco l'abituale interruzione di elettricità. Qui però come ci spiegano, hanno però
un impianto fotovoltaico con batterie. Per cui girati un paio di interruttore ecco ritornare l'illuminazione. Solo il collegamento a Internet non funziona, essendo caduta probabilmente l'intera rete dell'isola. Ma nessun problema, vedremo di essere online  mañana. 




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