
In più di dover stare in piedi siamo proprio sotto un altoparlante con la “musica a balla”, peggio di essere in discoteca.
Cerchiamo con il nostro sacco di attenuare il volume. Ma quando l'autista si accorge alza ancora il volume. Allora non mi resta, per avere un po di pace per le nostre orecchie, che tenere bloccata con le dita la membrana del già “scassato” altoparlante sopra di noi. All'incrocio di La Virgen sulla Panamericana ci facciamo scaricare e riusciamo a prendere quasi al volo il prossimo bus fino alla frontiera. Sul bus ci tocca subire per tutto il viaggio la noiosa predica biblica di un potente rompiscatole religioso, che alla fine vorrebbe incassare qualche cordobas. Alla frontiera appena scesi dal bus nella grande confusione, un breve momento di panico, il mio sacco che era sul tetto del bus, sembra essere sparito. Ma poi ecco l'autista che me lo consegna con un ampio sorriso. Certamente aveva visto e capito la mia preoccupazione.
Iniziamo poi le solite trafile
di frontiera, la parte nicaraguense dopo il pagamento di 1 + 2 US$ va
molto rapidamente, poi dobbiamo percorrere, fra il traffico dei bus e
camion, circa 500m di terra di nessuno. Arrivati dal lato
costaricano, ecco la temuta colonna, al nostro arrivo sono una
cinquantina, ma poi cresceranno fino ad
almeno un centinaio. In una mezzora circa passiamo anche la migration della Costa Rica. Unico momento di apprensione è stato quando la gentile segnorita ci chiede di vedere il biglietto del mezzo di trasporto per uscire dal paese. A questa evenienza non siamo preparati, però sappiamo che per questo possono fare delle storie! Lei ci dice che abbiamo due possibilità; o andare fuori a comperare un biglietto open verso Panamà, o ricevere un visto di 5 giorni per attraversare il paese. Facendo un po i finti tonti, dicendole che a noi infine interessa visitare il suo bel paese e che 5 giorni sarebbero troppo pochi, riusciamo a farci concedere una eccezione. Uno scamblo di sorrisi e poi lei abbassa il timbro e ci augura buena permanencia en Costa Rica. Passato poi anche il controllo dei bagagli, cambiamo in Colones (la valuta della Costa Rica) gli ultimi cordobas rimasti. Andres, il cambista nicaraguense. Ci spiega bene come funziona qui il cambio di valute. Nella Costa Rica vi sono in pratica due valute, il Colon ed il dollaro USA. Per un dollaro viene calcolato normalmente da 500 a 540 Colones. Lui ci consiglia di usare i dollari, ma non mi convince troppo visto che noi dovremmo
già in ogni modo cambiare i
Franchi in dollari.
almeno un centinaio. In una mezzora circa passiamo anche la migration della Costa Rica. Unico momento di apprensione è stato quando la gentile segnorita ci chiede di vedere il biglietto del mezzo di trasporto per uscire dal paese. A questa evenienza non siamo preparati, però sappiamo che per questo possono fare delle storie! Lei ci dice che abbiamo due possibilità; o andare fuori a comperare un biglietto open verso Panamà, o ricevere un visto di 5 giorni per attraversare il paese. Facendo un po i finti tonti, dicendole che a noi infine interessa visitare il suo bel paese e che 5 giorni sarebbero troppo pochi, riusciamo a farci concedere una eccezione. Uno scamblo di sorrisi e poi lei abbassa il timbro e ci augura buena permanencia en Costa Rica. Passato poi anche il controllo dei bagagli, cambiamo in Colones (la valuta della Costa Rica) gli ultimi cordobas rimasti. Andres, il cambista nicaraguense. Ci spiega bene come funziona qui il cambio di valute. Nella Costa Rica vi sono in pratica due valute, il Colon ed il dollaro USA. Per un dollaro viene calcolato normalmente da 500 a 540 Colones. Lui ci consiglia di usare i dollari, ma non mi convince troppo visto che noi dovremmo


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