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domenica 8 febbraio 2015

04.02.2015: da Leon a Managua

Facciamo la colazione alla Posada del Doctor, con la solita solerte cameriera che, come già ieri, continua a spazzolare i mobili e a scopare il pavimento, spargendo polvere dappertutto. Cerchiamo di starle alla larga, ma abbiamo ben poche chance per evitare di essere impolverati. Peccato che non capiscano che questo lavoro lo potrebbero fare anche più tardi. Poi noi prepariamo tutto per partire, come convenuto ieri, in taxi alle 10 dall'hotel. Il taxista Alex, che si da da fare per esprimersi anche in inglese, ci preleva in perfetto orario davanti alla nostra Posada del Doctor.


Prima di lasciare Leon ci porta a fare un prelevamento al bancomat e a vedere e fotografare un paio di chiese di Leon che non avevamo ancora visto, come la Virgen de Guadalupe. Anche Alex ci confida che per una città come Leon, 18 chiese sono troppe! Anche lui ci conferma: si, ci sono più chiese a Leon che in tutto il Nicaragua! Poi usciti da Leon si continua su un percorso piatto e con molto vento laterale. Il tempo è magnifico, con celo azzurro e senza una nuvola. Nel paesino di Nagarote, su consiglio di Alex ci fermiamo a provare le Quesillas, una specialità locale fatta con una tortillia coperta da un sottile strato di formaggio simile alla mozzarella e ricoperto poi con una salsa di cipolle cotte e una crema di panna acida. A prima vista non ha un'apparenza molto appetitosa, ma poi provandole le troviamo molte buone. Anche i sospettati effetti collaterali delle cipolle non saranno eccessivi, anzi niente del tutto!
In vari punti ci fermiamo poi per ammirare e fotografare il bel paesaggio con il lago di Managua ed i due vulcani gemelli, il
Momotombo quello che distrusse Leon viejo ed il piccolo figlio, il Momotombito che forma oggi una belle isola conica nel lago di Managua. Tra l'altro il vero nome indigeno del lago sarebbe de Xolotlàn. Intanto dopo aver passato Ciudad Sandino entriamo a Managua per arrivare all'hotel alle 12 circa. Il nostro gentile autista, Alex, ci mostra orgoglioso l'entrata del D'Lido e ci scarica davanti alla ricezione per salutarci fare assieme le foto di rito.
Alle 14 ci incontriamo, come precedentemente convenuto tramite
 scambi di posta elettronica, con Nicolette Gianella (brevemente Nico), la rappresentante di AMCA (Aiuto Medico al CentroAmerica) qui a Managua. Nico che vive da ben 28 anni qui in Nicaragua ci racconta della sua storia, e ci descrive le attività, ed i progetti in corso qui in Nicaragua. Infine ci propone quali sono, fra le molte opzioni, le possibilità di visitare, domani mattina, dei progetti di AMCA, qui a Managua. Ci accordiamo per la visita all'ospedale Bertha Calderon, dove AMCA ha da pochi mesi installato e finanziato un reparto di
neonatologia, e il Centro Infantil Barilete de Colores (in italiano aquilone colorato) non molto lontano dall'ospedale. Quando gli dico che non sono un fanatico visitatore di ospedali, Nico mi consiglia di visitare anche i progetti della COOPAD (Cooperativa per lo sviluppo di progetti agropecuari) a Diriamba, un centinaio di km a sud di Managua. Proposta che accetto molto volentieri. Con l'auto di Nico ci rechiamo poi alla sede dell'AMCA che dista poche centinaia di metri dal nostro hotel. Qui conosciamo il “civilista” Davide a Managua

arrivato qui da prima di Natale, e che sta collaborando per preparare la pubblicazione per i 30 anni di AMCA. Come “civilista” è qui per assolvere il sevizio alla patria Helvezia, ma all'estero! Lo trovo un modo molto positivo, ed un ottimo esempio di solidarietà internazionale! Intanto con Nico parliamo dei danni causati del terremoto del mese di aprile dell'anno scorso. L'aneddoto particolare che ci svela Nico è che proprio il giorno del terremoto anche il Dott. Franco Cavalli si trovava nello stesso hotel che siamo noi ora, e 
addirittura era alloggiato nella stessa camera. Poi

dopo 
aver discusso di vari temi, fra i quali anche quello della costruzione del controverso canale del Nicaragua, salutiamo Nico per partire con Davide ed andare con un taxi al “Correo de Nicaragua” a comperare i francobolli ed inoltrare la posta. Ne approfittiamo anche noi per comperate dei francobolli per spedire un paio di cartoline, ma anche per visionare l'interessante collezione filatelica del Nicaragua. Ne approfitto anch'io per prendere una serie di francobolli vecchi con rappresentati i vari e numerosi vulcani del Nicaragua. Poi, ancora con
Davide abbiamo fatto il giro della zona con la Cattedrale, i monumenti e le statue ai vari eroi nazionali, vedi Augusto Cesar Sandino, Jose Carlos Fonseca, ecc. Cenato poi con un buon pesce fritto per due sull'accogliente, seppur ventoso lungolago 
Salvador Allende. Qui come in tante città costiere è stata creata una zona con bar, ristoranti e altre attrazioni, sia per i turisti sia per gli indigeni. Dopo la cena, per evitare rischi o pericoli, prendiamo un taxi per ritornare all'hotel per poi, prima di andare stanchi a dormire, aggiornare la posta elettronica e le foto.

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