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domenica 28 dicembre 2014

28.12.2014: a Tziscao, lagunas de Montebello

Oggi giorno di riposo che ci permette di liquidare alcune pratiche amministrative, rispondere alla posta elettronica e aggiornare il Blog e leggere il libro di Bartolomè de las Casas “Relazione sulla distruzione delle Indie”. Da questo vi riporto il capitolo dove egli in forma idealistica, anticipando di molto i pensieri sui dritti umani, da consigli ai regnanti, nel caso specifico al Re cattolici di Castiglia: … dagli inizi fino ad oggi (nel 1552 quando lui vive definitivamente in Spagna) mai nessuna guerra degli spagnoli contro gli indigeni ha avuto alcun principio di giustizia.
La sovranità conquistata con le armi non abolisce l'autorità dei cacicchi locali, e che ha da essere considerata unicamente come una forma di protettorato; la presenza degli spagnoli è giustificata soltanto dal compito di evangelizzazione , il quale deve essere inteso unicamente nella forma di una proposta, di un invito che gli indigeni saranno liberi di accettare o respingere.
Più avanti denunciando il carattere usurpatorio delle conquiste afferma l'obbligo della restituzione e addirittura dell'indennizzo! In merito al Perù po dice chiaramente: gli spagnoli che ebbero parte
nella pesa e nell'usurpazione del Cuzco (la capitale dell'imperi Inca), e nella spartizione delle case, edifici, templi, e terre, peccarono mortalmente e sono in obbligo di restituire agli Inca, ai loro eredi e agli altri indigeni che li possedevano case e poderi. Il Re cattolico  di Castiglia, nostro signore, è in obbligo, se vorrà salva la sua anima, di restituire i regni del Perù all'inca nipote di Guanicapac, erede dei suddetti regni. Ed é obbligo di ridare agli altri signori ciò che loro apparteneva …  rincara poi dicendo:  poche se nei detti regni si soffrono difetti, malanni e rovine  … è ora
obbligato (il Re di Castiglia) a restituire ricchezze e regni mal tolti, a fare la guerra ai sui stessi sudditi e a sacrificare, se sarà necessario, la sua stessa vita; perché giustizia sia fatta.
  Parole sante che però rimasero solo scritte!
Noi invece passiamo  tutta la giornata davanti alla cabana a due passi dall'acqua del lago. Il tempo è splendido con il sole che ci riscalda dalla fresca aria che viene dal lago. Solo il pomeriggio decidiamo di partire e a fare una camminata nella zona visitando la riva del lago fino dove l'allagamento non ne impedisce la continuazione. Qui notiamo che diverse cabanas sono finite sott'acqua cosi come il campo di calcio metà sommerso è più indicato per la pallanuoto che per il calcio. Passata poi la sessione fotografica del tramonto andiamo a cenare all'ottimo ristorante di ieri.
Poi mentre arrivano con i Bus gli inquilini  per passare la notte nelle capanne vicine anche noi ci ritiriamo per leggere e poi addormentarci.

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