Translate

domenica 28 dicembre 2014

25.12.2014 a San Cristobal de las Casas

Uscire dal caldo letto stamattina con temperatura attorno agli 8 gradi è stata una prima prova di coraggio, poi come seconda Maggie ha fatto la doccia, con acqua benevolmente calda. Io l'ho rimandata al pomeriggio. Poi dopo la solita verifica della posta elettronica, via per trovare un buon posto per la colazione. Sarà però un po difficile perché essendo giorno di Natale la gran parte dei ristoranti sono chiusi. Andiamo per finire al medesimo ristorante sulla Plaza dove ieri abbiamo avuto la buona cioccolata calda.
Poi mentre il sole inizia a scaldare e la gente ad animare le strade partiamo alla ricerca del mercato, della chiese e dei vari Musei ce vorremmo visitare.
Troviamo un mercato colorito e molto animato con tanti indigeni a cercare di vendere i loro pochi prodotti, chi pomodori, chi ananas, chi banane o altri frutti della regione. I Musei sono però chiusi e anche se all'ufficio turistico ci diranno che aprono nel pomeriggio, non ne sarà il caso. Girando poi un po a zonzo scopriamo un albergo Museo con
ogni tipo di attrezzi, apparecchi e oggetti d'epoca, dalle prime macchine per cucire Singer al grammofono di Edison fino ai telefoni e agli apparecchi radio più antichi. Interessante è l'offerta della colazione tipo buffet per soli 75 pesos, circa 5 CHF. La padrona ci lascia poi visitare tutto l'albergo che essendo sulla collina offre una magnifica vista sulla città-stato. Poi passando davanti al teatro della città vediamo che alla sera è in programma uno spettacolo sulla cultura Maya; “El Corazon de jade” (il cuore di giada), che rappresenta il sovrano di Palenque, Pakal il grande in una festa
cerimoniale. Per non perderci l'occasione prendiamo i biglietti, andiamo a fare ancora un giro al mercato de artesania e alla chiesa di Santo Domingo per poi alle 18 essere puntuali all'entrata del teatro. Lo spettacolo sarà veramente grandioso con scenari, figure e costumi meravigliosi. Sarà rappresentata la presentazione di Re Pakal, la moglie, due figli, vari guerrieri e le damigelle che incensano i sovrani. Inoltre verrà rappresentata una battuta di caccia e una partita di gioco della palla. Il biglietto d'entrata comprendeva anche un bicchiere di Mezcal, una specie di Tequila locale, da prendere al ristorante PanOptico, non proprio vicino, ma intanto la camminata ed il mezcal ci riscaldano un po' prima di ritirarci nella camera del nostro hotel Lucella.
Intanto oggi leggendo il libro di Bartolomè de las Casas, “Brevissima
Relazione sulla distruzione delle Indie”; mi imbatto nel capitolo dove egli fa una stima della dimensione della distruzione: egli valuta che nei 40 anni delle sue osservazione furono nelle Indie (Caraibi inclusa la costa del Messico) 15 milioni i morti fra quelli uccisi e quelli periti per le malattie importate dagli spagnoli, come vaiolo e influenza. All'epoca la si ritenne un'esagerazione, ma le più recenti valutazioni storiche-demografiche hanno dato sempre più credito alle sue valutazioni. Questi storici arrivano alla conclusione che nel solo Hanno massacrato e disperso varie grandi nazioni, intere etnie,
senza lasciarne più traccia, hanno provocato l'estinzione di numerose lingue, non lasciando in vita più nessuno che le parli … Ma questo non basta. Bisogna distruggere gli uomini, degradarli, terrorizzarli, degradarli al livello di bestie … Vi furono amministratori che fecero perire enormi quantità di indigeni impiccandoli, bruciandoli vivi, gettandoli in pasto ai cani feroci, tagliando loro piedi e mani senz'altro scopo che quello di terrorizzare gli altri, perché li servissero fino alla morte …
Nel suo testamento Bartolomè scrive: credo che, a causa di queste opere empie, scellerate e ignobili, perpetrate in modo ingiusto, barbaro e tirannico …, Dio riverserà sulla Spagna il suo furore e la sua ira, giacché tutta la Spagna si è presa la sua parte, grande o piccola che fosse, delle sanguinose
ricchezze rapinate e usurpate a prezzo di tante rovine e tanti massacri
…. E io aggiungerei che anche il Vaticano, con il 10% che riceveva dalla corona spagnola si è pur presa la sua parte di complicità!!

Messico la popolazione fu ridotta, dall'arrivo di Cortez nel 1518 al 1'600, da 25 ad appena un milione di umani! In un capitolo Bartolomè dice:

Nessun commento:

Posta un commento