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venerdì 12 dicembre 2014

10.12.2014: da Holbox a Valladolid


Prima di fare i bagagli e partire andiamo nelle vicinanze della piazza centrale per fare una buona e copiosa colazione al ristorante La Chaya. Il solo neo del posto è che oggi proprio davanti al ristorante stanno facendo degli scavi ad alta intensità acustica per drenare il fondo stradale ed impedire che si accumuli troppa acqua sulla strada. Infatti quando piove come nei giorni precedenti il nostro arrivo l'acqua, a causa della finezza e compattezza della sabbia, si accumula e crea delle enormi pozzanghere che asciugano solo con l'evaporazione.
Fatte poi le ultime foto della suggestiva spiaggia e fatti i bagagli con un Golf Cart ci facciamo portare
di ritorno al porto dell'altro lato dell'isola, da dove con la stessa imbarcazione ritorniamo a Chiquilà, che sono le 10 del mattino. La sorpresa è che fino alle 14.30 non parte nessun Bus per Valladolid, la nostra prossima destinazione!
Dopo diverse trattative e discussioni riusciamo a combinare con una giovane coppia peruana-statunitense che vuole andare a Cancùn, il passaggio in taxi assieme fino all'incrocio a El Ideal (un nome migliore non potevano trovarlo!) da dove vi è un Bus ogni mezzora per ambedue le nostre destinazioni. Loro non fanno neanche a

tempo a scendere dal Taxi che già arriva il loro Bus, noi dovremo attendere ancora mezzora, ma poi con il Bus climatizzato come un frigorifero ci facciamo portare fino al centro di Valladolid. La cittadina di ca 50'000 abitanti si presenta subito come pulita ed ordinata. L'insediamento esisteva già al tempo dei Maya e si chiamava Zacì, gli spagnoli, come era di loro consuetudine, dopo averla conquistata e distrutta usarono le macerie dei templi per costruire le loro chiese ed abitazioni. Insediarono poi il loro potere con la colonizzazione dello Yucatan. La fiera popolazione india di
Valladolid rimase però sempre zona di scontri, e fu qui che nel 1847 gli indigeni si rivoltarono, cacciando e massacrando gli spagnoli rimasti. Fu da qui che partì la prima scintilla (la chispa) della rivoluzione messicana! Noi appena scesi dal bus ci mettiamo alla ricerca di un alloggio adeguato facendo passare una serie di indirizzi trovati via booking.com. Ci insediamo al Colonial Aurora a poche quadras dalla piazza principale. Il posto è carino, molto accogliente con una piscina proprio all'entrata. Partiamo poi per fare il giro del centro, visitando l'ufficio turistico, il museo San
Roque, la bella Plaza con la cattedrale di San Gervasio e per terminare al Cenote Zacì dove ci prendiamo “dos cervecas e un guacamole” come aperitivo. L'atmosfera è tranquilla e rilassata, a parte il casino con ogni tipo di sirene e strombazzi delle continue sfilate di giovani in bicicletta, a piedi o su automezzi vari che, da quanto ci dicono, stanno preparando la festa del 12 dicembre alla “Virgen de Guadalupe”, la patrona del Messico.

Ceneremo poi con due menù tipicamente messicani dei papatzules e enchillada de pollo al Restorante de las Campanas a lato della Plaza Central.

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