Ci alziamo dopo la
partenza del gruppo dei vicini di camera arrivati ieri notte in auto
dopo il nostro rientro. Sono stati cosi silenziosi che non ci sismo
neanche accorti della loro partenza. Intanto fa fresco e c'è una
leggere nebbiolina fino che poi i primi raggi del sole la fanno
sparire. Al fiume, dove ci rechiamo con i primi raggi di sole, l'ambiente è sempre spettacolare con degli accenni
di arcobaleno sopra le cascate. Prendiamo la colazione sfruttando i
primi raggi del sole con “uevo ranchero” e Hot Cackes per Maggie,
abbondante e buona! Poi ci facciamo portare in Taxi fino all'incrocio
della strada per Ocosingo.

Sul percorso rivediamo il gruppo dei zapatisti di

ieri, ma si stanno appostati solo a guardare chi passa. Il primo collectivo che arriva è pieno,
così ci tocca attendere il prossimo fra ca. mezz'ora. Niente male
cosi posso iniziare a leggere il libro di Bortolomè de las Casas,
del titolo “Brevissima storia della distruzione delle Indie” che
ho preso con me da leggere a San Cristobal de las Casas. Bartolomè,
frate domenicano divenuto poi per un breve tempo vescovo di San
Cristobal è stato il primo a denunciare la carneficina disumana
fatta dai conquistadores ai danni delle popolazioni indigene. Dopo
essere stato anche lui per un breve periodo a Cuba uno dei favoriti
dalla politica di repressione dell'affidamento, ebbe,
come Paolo
sulla via i Damasco, la sua illuminazione e si diede da fare contro
tutte le possibili resistenze terrene e spirituali, a difendere i
diritti degli indigeni. Non Ebbe un grande risultato pratico, gli
spagnoli continuarono il loro saccheggio con un vero e proprio
etnicidio delle popolazioni indigene, rimasero però le sue

crude
testimonianze e proposte per migliorare la situazione. Seguiranno
maggiori info sul testo del libro quando ne avrò letto qualche
capitolo. Intanto verso le 10.30 arriva il collectivo che ci porta,
percorrendo un percorso quasi tutto in salita e pieno di curve fino
alla cittadina di Ocosingo, posta a circa mille metri di altura.
Abbiamo voluto fare tappa qui per evitare di andare d'un colpo ai
2'100 metri si San Cristobal. Il tempo è bello e la temperatura
diurna su 25 gradi, di notte può però scendere a 10 – 15 gradi.
Dalla fermata dei bus in taxi arriviamo all'hotel Plaza Central, dove


troviamo subito un accogliente, spazioso e ben pulito alloggio. La
Plaza con il suo ampio Zocalo è una vera oasi in mezzo alla città
la quale è inserita in una vasta conca verde fra le montagne
attorno. Fatto il giro della Plaza ci fermiamo al ristorante sotto il
nostro Hotel per prenderci un buon guacamole. Il migliore finora, e
due cervecas Corona. Intanto dal ristorante Las Delicias dove siamo possiamo osservare due VW-Fans che stanno mettendo a lucido un modello tutto particolare. All'ufficio turistico ci facciamo spiegare come
visitare domani le rovine Archeologiche di Tominà per poi finire a
visitare il brulicante mercato cittadino. Qui ci accorgiamo che tutta
la città è senza corrente elettrica. Passeremo la sera al
ristorante ed in camera alla romantica luce di candela. Anche il mio
LapTop, mentre scrivo questo testo, ci serve per illuminare la
camera.
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