Translate

venerdì 20 marzo 2015

18.03.2015: a Alajuela dopo la visita al vulcan Poàs

A lato una foto del cratere del Poàs.
Alle sei, in perfetto orario, veniamo prelevati all'hotel da Donald, la guida del tour di oggi. Siamo i primi sul bus ed abbiamo così la possibilità di prendere i posti migliori e convenire con Rodrigo, l'autista del minibus, dove farci portare la sera dopo il tour. Abbiamo con noi i bagagli in quanto intendiamo passare l'ultima notte ad Alajuela per essere domani mattina più vicini all'aeroporto. Passiamo poi a prendere gli altri 12 compagni di tour sparsi nei vari hotel del centro.

Fra di loro vi è anche il canadese Ashley e una giapponese di Osaka che parla bene l'inglese e discretamente lo spagnolo, così come una famiglia tedesca e una coppia di Ticos locali.
All'uscita di San Josè, Donald (vedi foto a lato mentre ci mostra come viene raccolto il caffè), che parla perfettamente l'inglese, ci informa su tutti dettagli dell'odierno tour e ci da qualche interessante informazione sulla Costa Rica. Per esempio che il salario minimo è di 350US$, che quello medio è di 800US$, che il tasso di 
alfabetizzazione è del 97%, molto alto per un paese latinoamericano. Solo a Cuba è più alto! Usciti dal'ingorgo autostradale del traffico mattutino a Alajuela, la carretra inizia gradualmente a salire le pendici del Poàs, il vulcano che ci apprestiamo a visitare. Prima però facciamo la visita alla piantagione di caffè Doka, piantagione che comprende anche la produzione di caffè. Qui facciamo una ben fornita colazione tipica costaricana con la possibilità di degustare le quattro varietà di caffè che loro producono. Poi Donald ci da una approfondita lezione sulla produzione, raccolta e trattamento del
caffè. Il tutto cosi come ben spiegato da Donald è veramente molto interessante. Sono rimasto sorpreso che l'azienda, per il trattamento del caffè raccolto, utilizza ancora un macchinario costruito a Londra più di 100 anni fa. Inizialmente funzionava con l'acqua, come un mulino; oggi sostituito con un motore elettrico. Una delle fasi più critiche è però la tostatura che qui viene fatta solo per la produzione venduta direttamente dall'azienda. La maggior parte della produzione viene venduta quale “caffe oro”, cosi chiamato per il colore del caffè grezzo. A questo stadio non ha nessun gusto, e per non perdere le
qualità organolettiche, dovrebbe essere tostato entro un anno. Dopo questa introduzione sulla cultura cafetera constaricense ripartiamo per ragiungere il Parque National del vulcan Poàs, a 2700m di altura. Qui l'aria è nettamente più fresca, ma nel contempo ha iniziato a scaldare il sole che ci offre oggi una splendida giornata. Dopo l'entrata percorriamo ca. 500m fra una vegetazione tropicale di altura veramente rigogliosa; fanno spicco le grandi foglie dei paralluvia de los pobres (l'ombrello dei poveri). Non mancano i bei fiori delle varie bromelie, puas amarellas (una specie di ginestra
pungente) ed i rododendri. Poi arriviamo al top della giornata el mirador del crater con il bel lago turchese dal quale esce la fumarola che poi si trasforma in vapore ed esce in continuazione dal cratere. Lo scenario è spettacolare, anche perché per nostra fortuna, nessuna nuvola oscura lo spettacolo naturale davanti a noi. Ciò che non è evidente per una montagna di questa altura. Lo ricordo molto bene quando, nel precedente viaggio nell'aprile 1976, abbiamo dovuto rinunciare perché la vetta era totalmente coperta dalle nubi. Il cratere di 1'300m di diametro, uno dei più gradi esistenti, contiene
un lago acido di ca. 300m di diametro. La temperatura dell'acqua, riscaldata dalla fumarola di zolfo, è attorno 50 gradi ed il ph si aggira allo allo 0.1, quindi estremamente acido!. Per niente invitante per farci il bagno. Noi ci fermiamo circa un 10 minuti per godere lo spettacolo dalle diverse angolazioni, prima di spostarci a vedere la seconda laguna un po' più appartata a circa 800m di distanza. Questa è una laguna azzurra in mezzo alla foresta, creatasi in un cratere laterale molto più vecchio. Qui l'acqua è tranquilla e placida. La foresta attorno è ancora primaria essendo stata protetta 
dall'istituzione del parco nazionale. Intanto sono le 11.30, e Donald ci chiama per procedere verso le prossime mete. Prima la visita,, poco interessante, del negozio dove vendono le fragole e ci fanno degustare, un vino dulce echo en Costa Rica ed il queso de palmito prodotto nella regione. Poi ci spostiamo al Parque de La Paz con i giardini e le cascate de fiume La Paz. Si tratta di un parco privato, inserito in un posto incantevole attorno al Rio La Paz che qui sviluppano in uno spazio ridotto ben cinque cascate. Il Parco contiene, oltre a Lodges e ristoranti di gran lusso, anche diversi
spazi per vedere gli uccelli, i colibrì, le farfalle, le scimmie, i vari mammiferi che vivono nella Costa Rica, così come anche rettili e rane. Proprio nel ranario, Maggie ottiene el soddisfazione della giornata con le visione e le foto delle rane dei bluejeans. Si tratta di rane rosse con le zampe blu, come i ben noti jeans. Io invece trovo la rana verde con macchie nere, che sembra sia anch'essa estremamente velenosa. Tra l'altro qui riceviamo anche un ben fornito e succulento pranzo in stile buffet. Il tutto arricchito dall'incantevole posto dove si trova inserito il ristorante. Poi fatto il percorso delle varie cataratas, e dopo aver fatto il faticoso percorso di ritorno sui 95 scalini in salita. All'uscita ci attende il nostro fido e simpatico autista Rodrigo per riportarci alle nostre destinazione. Sono le cinque
quando noi scendiamo al volo vicino al nostro hotel Guira ad Alajuela

Nessun commento:

Posta un commento