Dopo la sveglia ed il controllo
delle e-mail fatto il bagno per l'ultima volta nel Pacifico prima del
ritorno a casa. Stamattina abbiamo la marea bassa, l'acqua
rinfrescante e molte belle onde, le condizioni ideali per fare un bel
bagno mattutino. La colazione la facciamo al Cafe Sonrisa Bella,
al secondo piano in ambiente accogliente e ben arieggiato. Qui la
temperatura, già alla mattina presto, è muy caliente. Prima
di partire per la destinazione della capitale San Josè, ne
approfittiamo per fare una ultima campagna acquisti di souveniers, dei quali qui vi è una vasta offerta.
Maggie dopo lunga ricerca trova finalmente una maschera in balsa tipica degli indiani Boruca, molto colorita e leggera da trasportare.
A cena capitiamo nel vicino
ristorante “Comida Verde”, consigliatoci da ricezionista del
Kaps, si tratta di un ottimo ristorante vegetariano ben fornito, con
una proposta di scelta fa una 40ina di differenti verdure e frutti.
L'ordinazione è un po' complicata dato che si devono scegliere, sei
diverse opzioni, fra una vastissima scelta. Lo straordinario è che
hanno li tutto e fresco.
Rientrati all'hostel, mentre
usiamo l'acqua calda del lavandino, d'un colpo si rompe un tubo e
parte un potente spruzzo di acqua calda sul pavimento della camera.
Dopo l'allarme lanciato da Maggie arriva in soccorso il ricezionista
che ci chiude l'acqua calda e asciuga il pavimento. Rimarremo con il
lavandino senza acqua calda, dato che siamo troppo stanchi, o pigri,
per cambiare camera.
Maggie dopo lunga ricerca trova finalmente una maschera in balsa tipica degli indiani Boruca, molto colorita e leggera da trasportare.
La nostra intenzione era di prendere il bus della una per arrivare
non troppo tardi nel traffico di San Josè. Perdiamo però molto
tempo a cercare il terminal dei bus che alla fine arriviamo quando il
bus era appena partito. Fra un jugo e l'altro, e l'aggiornamento del
blog, non ci resta che attendere la partenza di quello delle 15.
Partiamo con il bus mezzo vuoto, che si riempirà poi lungo il
viaggio sul percorso Tarcoles – Orotina (dove inizia la Autopista)
- Guacimas – San
Josè. Lungo il percorso autostradale vediamo, al
due lati, diversi incendi di boschi, e in alcuni casi i pompieri in
azione. All'imbrunire arriviamo a San Josè, al terminal denominato
“Coca Cola”, così chiamato perché qui vi era la prima fabbrica
di questo prodotto nella Costa Rica. Chiediamo quindi ad un taxista
di essere portati al Kaps Place Hotel. Lui ci dice subito che lo
conosce, ma quando arriviamo vediamo di essere davanti al Clacs
Hotel, molto più vicino al terminal dei bus di quello che avevamo
chiesto noi. Il cortese taxista la prende un po sull'umoristico,
dicendoci: fra Claps e Kaps c'è poca
differenza, ma sono uno ai lati opposti della città. Niente di grave con un piccolo supplemento di 1'000 colones, sui 2'000 pattuiti inizialmente, ci porta alla giusta destinazione. Intanto ci accorgiamo che la temperatura qui a San Josè, causa l'altezza e la stagione, in serata è di circa 15 grado, che confrontati con i 35 di ieri ci fa sembrare di essere in siberia. Il Kaps è un hostello molto simpatico, pulito, ben organizzato e con un buon rapporto prestazione / prezzo.

differenza, ma sono uno ai lati opposti della città. Niente di grave con un piccolo supplemento di 1'000 colones, sui 2'000 pattuiti inizialmente, ci porta alla giusta destinazione. Intanto ci accorgiamo che la temperatura qui a San Josè, causa l'altezza e la stagione, in serata è di circa 15 grado, che confrontati con i 35 di ieri ci fa sembrare di essere in siberia. Il Kaps è un hostello molto simpatico, pulito, ben organizzato e con un buon rapporto prestazione / prezzo.

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