Anche stamattina possiamo
dormire a lungo, andare poi a colazione al ristorante dell'abergo Mai
appena dietro al nostro hostel e fare infine rifornimento per il
lungo viaggio che ci aspetta, La partenza con la lancha da Bocas,
prevista per le 11, sarà alle 11.25. L'attraversata in lanchia
con il tempo nuvoloso, ma senza vento è relativamente
tranquilla. Ad Almirante dobbiamo attendere il minibus in provenienza
da Boquete della HolaPanamà. Infine partiremo alle 12.30 circa.
I minibus sono due e visto che siamo in pochi passeggeri, uno carica i bagagli e l'altro i passeggeri.
Per salire vi è la solita gara ad
accaparrarsi i posti migliori. Inizialmente il percorso, fino a
Mirador, è pianeggiante, ma poi inizia a salire. Il tempo è
nuvoloso e molto afoso e caldo per cui tutti, a parte noi, sono
contenti di avere l'aria condizionata accesa. Poi si inizia a salire
e la temperatura esterna a scendere per cui chiedo se qualcuno è
contrario a spegnere l'aria condizionata ed aprire i finestrini.
L'autista dice che per lui va bene, ma uno seduto sul sedile vicino,
mi dice di no, l'aria esterna es infernal. Quindi si continua
con il bus che sembra una cella frigorifera. Ma poi dopo essere
passati il punto più alto del percorso, come per incanto, dal cielo
spariscono le nubi, splende il sole e davanti a noi abbiamo un
paesaggio straordinario verso la costa arida del Pacifico. Intanto
ecco che per fare le foto si iniziano ad aprire i finestrini. A
questo punto mi arrabbio e spengo l'aria condizionata, ma ecco gli
altri, in particolare una coppia di tedeschi seduti davanti a noi ed
un americano seduto dietro, il quale non trova di meglio che dirmi
che lui ha pagato per avere l'aria condizionata – gli rispondo che
anche io ho pagato e non voglio essere ammalato domani! Tutti
dimostrano un comportamento veramente maleducato e senza rispetto per
gli altri. Devo dire che questa è una costante fra i giovani
viaggiatori “sacco in spalla”, divenuti oramai sempre più
viziati e “comodi” e in parte arroganti. Se non hanno l'aria
condizionata sono già in difficoltà. Sul percorso, subito dopo la
divisione continentale fra atlantico e pacifico vediamo la diga del
lago La Fotuna, che alimenta uno dei più grandi impianti
idroelettrici di Panamà. Al lato della caretera un alcuni
punti intravvediamo la pipeline per il petrolio fra Chiriqui Grande,
sul lato drll'atlantico e Puerto Armuelles sul lato pacifico; per
caricare e scaricare il greggio delle petroliere, che per le
dimensioni non riescono a passare il canale di Panamà.I minibus sono due e visto che siamo in pochi passeggeri, uno carica i bagagli e l'altro i passeggeri.
Dopo essere scesi dalle pendici
della cordillera, a Caldera prendiamo la biforcazione per Boquete,
dove arriviamo verso le 16. Appena arrivati facciamo le corsa al
piccolo ostello Mammalena, davanti alla fermata dei bus, per
accaparrarci la camera migliore. Intanto alla ricezione ci avvertono
che, causa una panne all'acquedotto comunale, non c'è l'acqua
corrente nelle camera. Magari arriva verso sera e difatti sarà
proprio così, quando stiamo per andare a dormire ecco scorrere
l'acqua dei rubinetti. Fatto il solit ogiro di ricognizione ed
ammirati i numerosi e bei fiori ci fermiamo a cena al ristorante Bistrò Boquete dove riceviamo delle buone trote alla griglia. Non ci vogliono
dire da dove provengono ma ci dicono che sonno panameñe.
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