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domenica 8 marzo 2015

05.02.2015: da Bocas del Toro a Boquete

Anche stamattina possiamo dormire a lungo, andare poi a colazione al ristorante dell'abergo Mai appena dietro al nostro hostel e fare infine rifornimento per il lungo viaggio che ci aspetta, La partenza con la lancha da Bocas, prevista per le 11, sarà alle 11.25. L'attraversata in lanchia con il tempo nuvoloso, ma senza vento è relativamente tranquilla. Ad Almirante dobbiamo attendere il minibus in provenienza da Boquete della HolaPanamà. Infine partiremo alle 12.30 circa.
I minibus sono due e visto che siamo in pochi passeggeri, uno carica i bagagli e l'altro i passeggeri.
Per salire vi è la solita gara ad accaparrarsi i posti migliori. Inizialmente il percorso, fino a Mirador, è pianeggiante, ma poi inizia a salire. Il tempo è nuvoloso e molto afoso e caldo per cui tutti, a parte noi, sono contenti di avere l'aria condizionata accesa. Poi si inizia a salire e la temperatura esterna a scendere per cui chiedo se qualcuno è contrario a spegnere l'aria condizionata ed aprire i finestrini. L'autista dice che per lui va bene, ma uno seduto sul sedile vicino, mi dice di no, l'aria esterna es infernal. Quindi si continua con il bus che sembra una cella frigorifera. Ma poi dopo essere passati il punto più alto del percorso, come per incanto, dal cielo spariscono le nubi, splende il sole e davanti a noi abbiamo un paesaggio straordinario verso la costa arida del Pacifico. Intanto ecco che per fare le foto si iniziano ad aprire i finestrini. A questo punto mi arrabbio e spengo l'aria condizionata, ma ecco gli altri, in particolare una coppia di tedeschi seduti davanti a noi ed un americano seduto dietro, il quale non trova di meglio che dirmi che lui ha pagato per avere l'aria condizionata – gli rispondo che anche io ho pagato e non voglio essere ammalato domani! Tutti dimostrano un comportamento veramente maleducato e senza rispetto per gli altri. Devo dire che questa è una costante fra i giovani viaggiatori “sacco in spalla”, divenuti oramai sempre più viziati e “comodi” e in parte arroganti. Se non hanno l'aria condizionata sono già in difficoltà. Sul percorso, subito dopo la divisione continentale fra atlantico e pacifico vediamo la diga del lago La Fotuna, che alimenta uno dei più grandi impianti idroelettrici di Panamà. Al lato della caretera un alcuni punti intravvediamo la pipeline per il petrolio fra Chiriqui Grande, sul lato drll'atlantico e Puerto Armuelles sul lato pacifico; per caricare e scaricare il greggio delle petroliere, che per le dimensioni non riescono a passare il canale di Panamà.
Dopo essere scesi dalle pendici della cordillera, a Caldera prendiamo la biforcazione per Boquete, dove arriviamo verso le 16. Appena arrivati facciamo le corsa al piccolo ostello Mammalena, davanti alla fermata dei bus, per accaparrarci la camera migliore. Intanto alla ricezione ci avvertono che, causa una panne all'acquedotto comunale, non c'è l'acqua corrente nelle camera. Magari arriva verso sera e difatti sarà proprio così, quando stiamo per andare a dormire ecco scorrere l'acqua dei rubinetti. Fatto il solit ogiro di ricognizione ed ammirati i numerosi e bei fiori ci fermiamo a cena al ristorante Bistrò Boquete  dove riceviamo delle buone trote alla griglia. Non ci vogliono dire da dove provengono ma ci dicono che sonno panameñe.

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