Translate

venerdì 13 marzo 2015

12.03.2015: da Puerto Jimenez a Dominical

La nostra camera al Carolina, da sulla strada principale, animata di giorno, ma che speravamo tranquilla di notte. Invece, proprio stanotte veniamo svegliati a ripetizione dagli schiamazzi notturni provenienti dai bar e dalla vicina discoteca. Poi, alle 5.30 circa, quando iniziano a cantare i galli e le prime luci dell'alba arrivano sul nostro balcone, ci svegliamo anche noi. La colazione ci viene servita al piano di sotto all'hotel Carolina Io opto per la tradizionale costaricana, con gallo pinto, uevos revueltos y frutas; mentre Maggie opta per i pancakes alla frutta, che qui servono con porzioni abbondanti. Poi verso le 8.30 ci spostiamo al terminal dei bus dove abbiamo la gradita sorpresa di reincontrare Juan Carlos, la nostra guida al Corcovado, che accompagna al giovane moglie in partenza per San Josè.

Lui rimane qui perché deve accompagnare un'altro gruppo. Come prima tappa prendiamo il bus alle 9.10 per Palomar Norte. Su questo percorso attraversiamo la penisola di Osa caratterizzata da ampie foreste tropicali al sud e regioni costiere aride al nord. Sul percorso vediamo in diversi punti il corridoio biologico di foresta primaria che collega fra di loro i parchi nazionali della zona centrale con quello del Corcovado. Inoltre in diversi punti la carretera costeggia il mare ed alcune belle lagune contornate da foreste di mangrovie. Poi invece sulla “parte continentale” appaiono le piantagioni di
banane, ma sopratutto quelle molto estese e giovani di palme da olio. Non siamo ai livelli di Borneo, ma anche qui, in certe zone, è già a livelli preoccupanti. Prima di Palomar vediamo una di queste piantagioni già completamente morta. Non ne sappiamo le cause, ma il fatto di essere diventate delle estese e sensibili monoculture, fa pensare a qualche infestazione o parassita nocivo che le ha colpite. Sul percorso odierno vediamo anche una grande fabbrica per il trattamento e la produzione dell'olio di palma. Percorrere km e km fra piantagioni di palme da olio sta diventando, anche nelle Costa 
Rica sempre di più una preoccupante realtà. Scesi dal bus a Palomar Norte, dobbiamo fare a piedi ca. 200m per entrare in paese e prendere il prossimo bus per Dominical. Qui, mentre ci prendiamo un batido de sandia rinfrescante, incontriamo una giovane danese assieme ad una russa che viaggiano in direzione inversa, con le quali scambiamo alcune preziose informazioni sulle prossimi destinazioni. Il nostro bus parte con più di mezz'ora di ritardo, ma tanté: Pura Vida, come dicono qui in queste situazioni! Percorriamo poi un tragitto costiero con un continuo su e giù con belle
viste sull'oceano. Sono già passate le quattro quando  raggiungiamo il centro del rustico paese di Dominical, dove troviamo subito, vicino alla fermata, un ottimo ed economico alloggio davanti al mare. Si tratta dell'hotel Los Cocos che dispone anche di un camping dove, con nostra sorpresa, vediamo un camper targato San Gallo. Arrivo al rustico paese di Dominical alle 16 circa, trovato subito alloggio al Hotel El Coco davanti alla fermata del bus. In centro al paese veniamo colpiti dalla vista di un furgone VW piazzato davanti ad un Hotel, messo qui su un alto piedestallo quasi
come fosse un monumento ai surfisti-camperisti. Difatti Dominical è molto popolare fra i “cacciatori di onde”, specialmente quelli che cercano i “low budget place”. Non è il nostro caso e ci sentiamo quasi a disagio girando sulla spiaggia senza la tavola sotto il braccio. Ne approfitto però ugualmente per fare una nuotata serale nell'acqua del Pacifico. Fatta la solita ricognizione pedestre serale troviamo un buon ristorante rustico dove ci facciamo servire, nel verde della bella terrazza del ristorante Suraza, un buon pargo rojo frito (red snapper) per due. 

Nessun commento:

Posta un commento