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venerdì 13 marzo 2015

10.03.2015: Parque National de Corcovado

L'appuntamento per la partenza del Tour al Parque de Corcovado è alle sei davanti all'ufficio della Corcovado Tour, quindi con tutti rifornimenti pronti per tutta l'escursione. Per fortuna la panaderia apre già alle cinque e ci permette di fare una veloce colazione con un caffè e delle fette di torta, ma il più importante è di poter prendere del pane fresco per i vari pasti durante i due giorni del tour.
Davanti alla Corcovado ci attendono già Bernd e Petra, e pochi istanti dopo appare Juan Carlos

che presentandosi ci dice di essere il cugino di Eric ed il nostro accompagnatore per i prossimi due giorni di avventura. Juan Carlo ha altri tre fratelli, tutti guide per il parco. Poi si parte con la sua Toyota 4x4 su una carretera sconnessa ed in precarie condizioni, con vari guadi di fiume, per 48km fino a Carate. Dove a parte una rudimentale pista di atterraggio e qualche capanna non esiste niente. Intanto Juan Carlos ci da le necessarie istruzioni e consigli su come comportarsi durante i due giorni con lui. Dal punto di appoggio, vedi posteggio, di Carate partiamo verso le sette per affrontare i
3.5km si spiaggia nera fino all'entrata del parco di “La Leona”. Qui ci registriamo e ci rinfreschiamo con l'acqua di una sorgente, prima di partire per il vero e proprio tuor all'interno del Parque. Il nostro molto attento ed esperto Juan Carlos, quando vede o sente degli animali ci ferma e ci indica come comportarsi per non farli scappare e per vederli meglio. Il percorso è intervallato con parti di sentiero nel bosco e parte, quella preponderante, sulla sabbia delle varie spiagge. Va da se che le più spettacolari per i paesaggi sono quelli sulle spiaggia quasi sempre con scogli o isolotti in sottofondo. Nella
foresta invece abbiamo i contatti con i vari animali; sul percorso di oggi incontreremo così molte scimmie di ogni specie, formichieri, iguane, coati (una specie di procione) e un tapiro. Malgrado Juan Carlos si dia da fare non riusciamo ad incontrare nessun bradipo, ne il raro puma. Ci dice però che quindici giorni fa ne aveva incontrato uno,, di giorno, con due piccoli proprio sul nostro percorso odierno! Fra i volatili vedremo molte papagalli aras (qui anche chiamati guacamayas), avvoltoi, aquile e cara cara de la cabeza amarilla
cosi come vari colibrì ed eccezionali farfalle di un blu sfavillante. Vedere gli aras nel loro ambiente naturale è ben altra cosa che vederli ammaestrati e con le ali mozzate nei cortili delle case o nei ressort di lusso. Il pranzo lo faremo con dei sandwich al tonno ed avocado, su una spiaggetta riparata, dove riesco, con il permesso di Juan Carlos a fare il bagno nel mare. La delusione al riguardo delle aspettative sul Parco, sono la flora. Infatti non abbiamo visto, ad eccezione di qualche singolo albero, nessuna foresta primaria. Quella vista oggi è una bella e compatta foresta, ma solo secondaria.
Gli alberi visti sono cresciuti sul suolo di ex piantagioni di banane, delle quali si vedono ancora varie piante ancora oggi e da territori di fincas per l'allevamento del bestiame. Juan Carlos ci dice che la foresta primaria la si può incontrare al centro del parco o sul corridoio bio-ecologico, di cui anche lui ne possiede una superficie di trecento ettari. Verso le 4 del pomeriggio raggiungiamo Sirena, il centro visite del parco, giusto in tempo per veder partire un aeroplanino dalla pista in terra battuta fra il centro e a spiaggia. Il momento più magico di tutta la faticosa giornata è quello della doccia sotto l'acqua fresca, si fa per dire! Oggi la temperatura ha raggiunto i 36 gradi. Per Juan Carlos il grande calore è il motivo perché non abbiamo visto così tanti animali. Dopo esserci rinfrescati ed acclimatati prendiamo possesso del
dormitorio in una camera riservata per noi quattro. Facciamo poi una frugale cena con la pasta al pomodoro cotti alla buona con il fornellino prestatoci da Juan Carlos. Intanto giunge la notte, ed è ora di andare a dormire se vogliamo alzarci alle tre e mezza della notte.





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