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mercoledì 4 marzo 2015

03 - 04.03.2015: a Bocas del Toro

Il primo giorno partiamo subito dopo la colazione nel ristorante dell'hotel Mei, per fare il tour prenotato ieri sera. Partiamo, dopo esserci fatto un piccolo rifornimento per il pranzo dal molo davanti all'ufficio della Coopeguitour, la cooperativa locale che organizza il tour. Sulla lanchia siamo in 16 fra americani, italiani, tedeschi, panameñi e noi e dopo varie attese invarne per ulteriori turisti, partiamo alle 10, con mezzora di ritardo. La prima tappa è la visita alla Baia dei delfini, dove dopo non poca pazienza, proprio prima di desistere riusciamo vederne diversi.
Io riesco addirittura a fotografarne due che nuotano assieme, mentre al primo momento credevo fosse un delfino con due pinne! Poi continuiamo il giro fra un bellissimo paesaggio di isole e isolotti di mangrovie, separati a volte da stretti canali per il passaggio con le barche. Sul percorso verso l'isola di Zapatillo ci fermiamo al ristorante a Coral Bay, dove pranzeremo più tardi al rientro dall'isola di Zapatillo . Qui vediamo tre grossi Guacamayas, i grossi pappagalli oramai divenuti domestici. Raggiungiamo poi il paradiso
dell'isola di Zapatillo, (che in spagnolo vuol dire piccole scarpe) con la play di sabbia bianca, l'acqua trasparente e turchese in lontananza. Qui passiamo due ore, che a noi ci permettono di fare un frugale picknick, di fare varie volte il bagno e di fare il giro intero attorno all'isola. Dopo il pranzo ritardato alle 15, andiamo a fare un po di snorkeling nella baia dei coralli, molto belli e con colori eccezzionalmente vivi, Neanche in Indonesia o sulla barriera corallina australiana ci era capitato di vedere coralli con i colori così vivi e sgargianti. Un vero spettacolo di colori!
Solo i pesci sono pochi e con colori poco appariscenti. La delusione l'avremo dalla visita ai bradipi, siamo molto in ritardo e per tagliare corto la nostra guida Jesus ci dice che li possiamo vedere senza scendere dalla barca. Il risultato è che qualcuno ne vedrà uno in lontananza, mentre gli altri rimangono ad aspettare .. ed intanto il frettoloso navigatore parte a tutto gas per il ritorno. Rientrati facciamo una bella doccia per toglierci il sale e rinfrescarci. Oggi abbiamo avuto una giornata splendida con un potente sole, tanto che la sera, malgrado abbia messo la crema solare avrò in alcuni punti sulle gambe la pelle arrossata. A cena andiamo, dopo una breve ricerca al ritorante Reef vicino al molo dei traghetti. Qui riceviamo su nostra richiesta un pargo intero di quasi un chilo alla griglia, molto fresco e ben preparato. Rientriamo poi stanchi, ma soddisfatti dalla gornata al nostro hostel.
Il secondo giorno
A lato ancora alcune foto di ieri dall'isola di Zapatillo.
Dopo l'intensa giornata di ieri decidiamo di passare oggi un giorno di relax qui a Bocas. La colazione la facciamo, dopo un lungo giro di ricerca, al ristorante dell'albergo xxx, niente però di speciale. Qui i ristoranti chiudono e aprono quando vogliono, è cosi difficile orientarsi con quello che si vede il giorno prima. Un ottimo ristorante incontrato nel pomeriggio non vuol dire che sarà aperto la mattina per la colazione. Ci è capitato di vedere un ristorante con una ampia offerta di colazioni, ma che apriva solo 
alle 11. Altre latitudini .. altre abitudini! Ci rifugiamo poi in camera per aggiornare le mail, ed il presente blog. Per pranzo ci prendiamo una fresca baguette con tonno, avocado ed un succoso ananas per dessert. Poi sul tardo pomeriggio partiamo a fare un giro sull'altro lato della città, qui troviamo il mercato comunale che però di questa ora è quasi deserto. Davanti al pescivendolo Maggie si fa “ammorbidire” da un anziano squattrinato personaggio locale che, dopo che gli dico che parliamo italiano, ci racconta di aver sposato anni fa una italiana, poi purtroppo  è
morta. Quando però ci mostra una foto molto sbisdits e ci dice che si chiamava Gertrud, ed io gli dico che questo è un nome tedesco, lui mi guarda storto e poi, da sornione mi dice, ah .. si forse era tedesca! Capiamo cosi che ci sta raccontando le solite storie, per poi chiedere soldi. Gli diciamo che per principio in viaggio noi non diamo soldi a nessuno; allora lui ci dice che vorrebbe solo 1.5 US$ per comperarsi del pesce, visto che è tutto il giorno che non mangia niente. A questo punto Maggie, intenerita,  gli da i soldi, e lui si fa dare due bei pesci di almeno mezzo chilo l'uno dall'incuriosito ed esterefatto pescivendolo.
Lo salutiamo non prima di scattargli un paio di foto, vedi a lato mentre ci mostra il modello di una imbarcszione, che ci dice aver costruito lui con dei resti di noci di cocco.
Andiamo poi a cena al “Ultimo refujio”, un posto consigliatoci il giorno prima da Jüte. Non è però niente di straordinario; a parte la posizione
vicino al mare con la vista sulle barche a vela ormeggiate, noi troviamo: porzioni piccole a prezzi grandi.

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