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venerdì 13 marzo 2015

11.03.2015: ritorno dal parco a Puerto Jimenez

Sveglia, da parte di Juan Carlos alle 3.45, per poter partire puntuali alle 4 sul duro percorso di rientro. Non abbiamo neanche il tempo di fare un caffè istantaneo, o fare colazione. Inizialmente, per le prime due ore è ancora notte, anche se abbiamo la luna quasi piena, abbiamo bisogno delle pile per camminare nella foresta. Con le prime luci dell'alba e la nebbiolina del mare, ci si presentano ai nostri occhi dalle spiagge che percorriamo dei scenari veramente da sogno.
Poi compare il sole che subito riscalda, e con il supplemento dell'umidità ci fa sudare come trichechi. Intanto Juan Carlos non smette di sorvegliare tutto quanto si muove attorno a noi nella foresta. Ad un certo punto, mentre è ancora oscuro, vicino ad un ruscello, ci mostra un'enorme rospo e poco più avanti due serpenti si color giallo e marrone che fissano le luci delle nostre pile. Juan Carlos, anche lui un po preoccupato ci dice che sono ambedue velenose. Una quella marrone è tanto pericolosa che, se morsicati si ha tempo 5 – 6 ore, per ricorrere ai soccorsi con l'antiveleno. E'
meglio non pensare cosa succederebbe se dovesse capitare in un tour come il nostro! Poi in un bel posto riparato e con un ruscello al lato ci fermiamo a fare una veloce colazione a base di banane, biscotti e acqua. Giunti alla foce del Rio Madrigal ci fermiamo a lungo, dopo aver verificato chhe non siano presenti dei coccodrilli, per fare tutti un rinfrescante bagno nella pulitissima acqua dolce. Nell'ultima parte del fiume, fra i sassi trovo un bel posto per fare il bagno in un specie di jacuzzi naturale, vedi foto a lato. Come già ieri Juan Carlos ci dice di controllare bene le gambe e l'intero corpo sulla 
presenza di zecche, molto fastidiose in questa stagione. Infatti vediamo che lui sta sempre togliendosele dalle gambe. Anch'io per finire ne trovo q
uattro  e Maggie due. Dicono che non sono portatrici di malattie, è però molto meglio non rischiare. Alla base del parco di La Leona registriamo la nostra uscita per poi lanciarci, ognuno con il proprio stile e ritmo, a percorrere gli ultimi 3.5km fino a Carate. Siamo così assetati che ci scoliamo quasi d'un colpo quale rinfresco due pipas (noci di cocco fresche). Intanto per finire il tour in bellezza Juan Carlos ci mostra nel laghetto adiacente un
coccodrillo americano intento ad osservarci, ma non solo. Dopo alcuni istanti gli buttiamo i resti delle noci di cocco, e per nostra meraviglia vediamo che gli si butta sopra come un ingordo per mangiarsele. Qualcuno dirà ironicamente: che è un coccodrillo divenuto vegetariano! Poi il rientro a in auto (48km) fino a Puerto Jimenez dove arriviamo alle 12.30 circa. Terminiamo poi il tour con le consuete foto ricordo del gruppo. 
A cena andiamo nella pizzeria italiana con Bernd e Petra, per poi salutati al rientro in hotel, dato che loro domani mattina vogliono partire presto, mentre noi ci
concediamo qualche ora in più a Puerto Jimenez. 


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