Sveglia, da parte di Juan
Carlos alle 3.45, per poter partire puntuali alle 4 sul duro percorso
di rientro. Non abbiamo neanche il tempo di fare un caffè istantaneo,
o fare colazione. Inizialmente, per le prime due ore è ancora notte,
anche se abbiamo la luna quasi piena, abbiamo bisogno delle pile per
camminare nella foresta. Con le prime luci dell'alba e la nebbiolina
del mare, ci si presentano ai nostri occhi dalle spiagge che
percorriamo dei scenari veramente da sogno.
concediamo qualche ora in più a Puerto Jimenez.
Poi compare il sole che
subito riscalda, e con il supplemento dell'umidità ci fa sudare come
trichechi. Intanto Juan Carlos non smette di sorvegliare tutto quanto
si muove attorno a noi nella foresta. Ad un certo punto, mentre è
ancora oscuro, vicino ad un ruscello, ci mostra un'enorme rospo e
poco più avanti due serpenti si color giallo e marrone che fissano
le luci delle nostre pile. Juan Carlos, anche lui un po preoccupato
ci dice che sono ambedue velenose. Una quella marrone è tanto
pericolosa che, se morsicati si ha tempo 5 – 6 ore, per ricorrere
ai soccorsi con l'antiveleno. E'
meglio non pensare cosa succederebbe
se dovesse capitare in un tour come il nostro! Poi in un bel posto
riparato e con un ruscello al lato ci fermiamo a fare una veloce
colazione a base di banane, biscotti e acqua. Giunti alla foce del
Rio Madrigal ci fermiamo a lungo, dopo aver verificato chhe non siano presenti dei coccodrilli, per fare tutti un rinfrescante bagno
nella pulitissima acqua dolce. Nell'ultima parte del fiume, fra i
sassi trovo un bel posto per fare il bagno in un specie di jacuzzi
naturale, vedi foto a lato. Come già ieri Juan Carlos ci dice di controllare bene le
gambe e l'intero corpo sulla
presenza di zecche, molto fastidiose in questa stagione. Infatti vediamo che lui sta sempre togliendosele
dalle gambe. Anch'io per finire ne trovo quattro e Maggie due.
Dicono che non sono portatrici di malattie, è però molto meglio non
rischiare. Alla base del parco di La Leona registriamo la nostra
uscita per poi lanciarci, ognuno con il proprio stile e ritmo,
a percorrere gli ultimi 3.5km fino a Carate. Siamo così assetati che
ci scoliamo quasi d'un colpo quale rinfresco due pipas (noci di cocco fresche). Intanto per finire il tour in bellezza Juan Carlos ci
mostra nel laghetto adiacente un
coccodrillo americano intento ad
osservarci, ma non solo. Dopo alcuni istanti gli buttiamo i resti
delle noci di cocco, e per nostra meraviglia vediamo che gli si butta sopra come un ingordo per mangiarsele. Qualcuno dirà ironicamente: che è un coccodrillo divenuto vegetariano! Poi il rientro a in auto (48km) fino a Puerto
Jimenez dove arriviamo alle 12.30 circa. Terminiamo poi il tour con
le consuete foto ricordo del gruppo. A cena andiamo nella pizzeria
italiana con Bernd e Petra, per poi salutati al rientro in hotel,
dato che loro domani mattina vogliono partire presto, mentre noi ciconcediamo qualche ora in più a Puerto Jimenez.
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